16 Gennaio 2014 - 11.52

Arzignano: Gentilin ottiene dalla Regione lo stop sul gassificatore norvegese

serafin

Il gassificatore norvegese, l’impianto da circa 90 milioni che dovrebbe essere realizzato ad Arzignano subisce una battuta d’arresto in Regione del Veneto. Ieri infatti si sono incontrati a Palazzo Balbi i responsabili degli Enti che fanno parte del Comitato di Sorveglianza sull’Accordo di Programma per la tutela delle acque e la gestione integrata delle risorse idriche. (Regione, Provincia di Vicenza, comuni di Montebello, Arzignano, Montecchio Maggiore, Lonigo), Acque del Chiampo, Mediochiampo, Arica e altri.

Assenti i rappresentanti dell’Associazione Industriali, il tavolo di ieri ha pensato, visti i numerosi fattori di cambiamento che hanno investito il protocollo negli ultimi mesi, di aggiornare l’Accordo integrativo sui Fanghi. In particolare il sindaco Gentilin ha segnalato la necessità di eliminare l’ipotesi del gassificatore norvegese e l’urgenza di avere chiari obiettivi e strumenti che serviranno alla soluzione del problema fanghi. Ad oggi infatti secondo il sindaco non ci sono sufficienti elementi che facciano pensare al gassificatore norvegese come ad una soluzione reale del problema a tutela della salute, la priorità assoluta per Gentilin. L’Amministratore Unico di Acque del Chiampo, Alberto Serafin ha precisato la necessità di coinvolgere, la Consulta degli utenti industriali, la sezione concia di Confindustria e gli Artigiani nel processo di condivisione in vista della soluzione fanghi, precisando la volontà di disegnare un sistema che tenga conto dell’ambiente e della sostenibilità dei costi per la realizzazione di qualsiasi trattamento. In merito ai solfati e al cromo presente nelle acque di scarico dell’industria conciaria, Serafin ammette la necessità oggi quanto mai impellente di avviare un dialogo con i conciatori per correggere il loro processo di produzione che potrebbe divenire a breve termine insostenibile per il depuratore. Arpav ha poi elencato le attività messe in atto in collaborazione con i gestori sula questione dei perfluori riscontrando positività ed efficienza nelle attività espresse dai gestori, ma ha anche segnalato nella sua relazione che l’impianto norvegese manca dei dati sul cromo, uno dei punti più delicati della vicenda. Insomma dal tavolo regionale si esce con l’accordo di aggiornare l’agenda sul gassificatore, definire in modo più chiaro gli obiettivi, rimettere a sistema tutte le parti che hanno titolo a condividere il percorso e cercare una soluzione che vinca la sfida conciliando la tutela della salute con le ragioni dell’economia della vallata. Mission impossible?

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