17 Marzo 2021 - 9.50

Brendola e Val Liona insieme per “salvare i rospi”

Come già da alcuni anni, nel sito di via Ca’ Vecchie di Brendola che continua in via San Gaudenzio, nel comune di Val Liona, operano dei volontari di SOS Anfibi Vicenza, nelle sere da febbraio ad aprile per aiutare i rospi nell’attraversare la strada provinciale in cui a causa del passaggio delle auto ad alta velocità molti finiscono schiacciati. 

Normalmente la migrazione si concentra dall’imbrunire fino a tarda serata, mentre di giorno e nelle notti più fredde i rospi si nascondono in tane di fortuna lungo il tragitto di migrazione dove rimangono riparati fino al ripresentarsi delle condizioni più adatte allo spostamento. Nel sito in questione, invece, sono da anni osservati animali in movimento anche durante tutto l’arco della giornata anche se il maggior flusso viene osservato alla sera.

“Questo aspetto rende molto difficoltoso se non impossibile l’intervento efficace di noi volontari – spiega Andrea Salmaso di SOS Anfibi Vicenza – visto che dovremmo essere presenti nell’arco di tutta la giornata anche a causa del nostro numero. Siamo quindi costretti a concentrare le nostre attività nella fascia serale con maggiore attività degli animali”.

Per cercare di agevolare i volontari nelle attività di recupero, le amministrazioni comunali di Brendola e Val Liona si sono rese disponibili all’acquisto di barriere. “Anzitutto vorrei ringraziare doverosamente l’Ufficio tecnico del nostro Comune per l’impegno profuso per la realizzazione di tutto ciò. In particolare, sono stati acquistati 500 metri quadri di rete antigrandine – spiega l’assessore alle finanze di Brendola, Giuseppe Rodighiero – sufficienti a coprire complessivamente circa 600 metri del ciglio della strada interessata e anche tutto il materiale necessario all’istallazione”. La rete viene installata ai lati della strada tramite dei picchetti che la tendono e la sorreggono e viene fissata a terra per mezzo di graffe di metallo. Ha la funzione di contenere gli animali in transito per evitare che raggiungano la strada. Le barriere sono temporanee e vanno posate poco prima dell’inizio della migrazione e rimosse non appena la migrazione risulta terminata. “In questo senso però bisogna ricordare – spiega ancora Salmaso – che i rospi scendono verso il laghetto per la deposizione delle uova e abbiamo quella che viene considerata la migrazione di andata e vanno quindi intercettati dai volontari e dalle barriere sul lato ‘a monte’ della strada. Una volta terminata la deposizione delle uova abbiamo il ritorno verso monte degli animali che hanno appena deposto nel laghetto che danno la cosiddetta migrazione di ritorno e vanno quindi intercettati dai volontari e dalle barriere nel lato ‘a valle’ della strada. Le barriere vanno quindi installate da entrambi i lati della strada per essere al massimo della loro efficacia”.

Dato che la migrazione di ritorno è sfasata di una decina di giorni rispetto all’andata questo fa sì che per alcune settimane siano attive in contemporanea entrambe le migrazioni richiedendo in questo periodo uno sforzo notevole da parte dei volontari. “La presenza delle reti che abbiamo acquistato anche in questa fase sarà di fondamentale importanza – spiega Rodighiero – dato che ad oggi non è stato ancora possibile coprire tutti i tratti interessati dalla migrazione è indispensabile la presenza costante dei volontari anche nei tratti ancora non coperti ma si prevede nei prossimi anni di andare a coprire gran parte delle zone attive”. La vicesindaco di Val Liona con delega all’ambiente Claudia Cellina commenta: “Abbiamo aderito con entusiasmo perché ci siamo documentati e dopo aver scoperto che gli anfibi sono a rischio estinzione, ci è parso particolarmente interessante il progetto. Considerato che l’attività dei volontari è sempre ammirevole, senza contare che lavorano di notte e sul ciglio stradale, ci è sembrata un’occasione per migliorare una situazione delicata e pericolosa. Abbiamo avuto riscontro subito dall’ufficio tecnico nella persona dell’ing. Storato e la preziosa collaborazione dei proprietari delle case a ridosso della strada interessata. La collaborazione con il Comune di Brendola è stata ottima e siamo riusciti con grande velocità a mettere su le reti”.  Con l’installazione delle barriere l’attività dei volontari rimane comunque fondamentale e indispensabile e consiste nel pattugliare la barriera e raccogliere e trasportare gli animali che si vengono a trovare in prossimità della stessa: “Quest’anno con la situazione particolare di emergenza sanitaria in cui vigono restrizioni agli spostamenti è stato comunque possibile svolgere l’attività grazie alla preziosa disponibilità dell’associazione LAV. I dati raccolti sulla migrazione nel sito di Brendola-Val Liona come di molti altri siti d’Italia e maggiori dettagli sulla nostra attività a tutela degli anfibi sono disponibili al sito http://savetheprince.net. Chi volesse darci una mano come volontario è sempre apprezzatissimo e può scrivere un messaggio alla pagina https://www.facebook.com/sosanfibivicenza/ o un’email a sosanfibivicenza@gmail.com ” – conclude Salmaso”.

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