30 Maggio 2024 - 11.56

Camorra in Veneto – Perquisizioni anche a Verona, un arresto e 15 indagati per usura, estorsione e intestazione fittizia di attività commerciale. Sequestro da 2 milioni

Questa mattina, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, insieme al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), supportate dai militari dei Comandi Provinciali di Lecco, Salerno e Verona, stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare personale in carcere e reale, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, nelle province di Bologna e Salerno.

Sono in corso anche le esecuzioni di provvedimenti di perquisizione in diverse località delle province di Bologna, Lecco, Verona, Modena e Salerno.

Il destinatario del provvedimento cautelare è un imprenditore originario della provincia di Salerno e residente a Bologna, indagato per una serie di reati in concorso con altre 15 persone, anch’esse sotto inchiesta.

Le indagini, condotte sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bologna e con il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, hanno permesso di ricostruire il network e le attività di un complesso di società e ditte individuali, principalmente nel settore della ristorazione, formalmente intestate a prestanome ma gestite dal destinatario della misura cautelare.

Il principale indagato, già noto alle autorità per precedenti penali e di prevenzione, tra cui la Sorveglianza Speciale di P.S. emessa dal Tribunale di Nocera Inferiore (SA) per presunta appartenenza a organizzazioni mafiose di tipo camorristico, avrebbe intestato a familiari e terzi beni e utilità per eludere la normativa antimafia.

Le attività investigative dei finanzieri del Nucleo Polizia Economico Finanziaria di Bologna hanno documentato diverse altre condotte illecite, dalla percezione indebita di fondi pubblici all’usura ed estorsione ai danni di soggetti in difficoltà economica.

Al fine di garantire l’efficacia dell’azione di contrasto, è stato eseguito anche il sequestro di quote sociali, compendi aziendali, immobili e altre utilità, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, ritenute sproporzionate rispetto alle dichiarate fonti di reddito degli indagati. Tra i beni sequestrati vi sono anche i proventi derivanti dall’affitto d’azienda di un locale nel centro di Bologna utilizzato per un’attività di pizza al taglio e d’asporto.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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