19 Giugno 2024 - 15.39

Decine di lavoratori in nero scoperti nel centro di Venezia

L’azione della Guardia di Finanza di Venezia contro il “lavoro sommerso” prosegue senza sosta, con particolare attenzione al centro storico lagunare.

Dall’inizio del 2024, i militari del Comando Provinciale, attraverso i controlli economico-finanziari di routine, hanno identificato 28 lavoratori completamente “in nero” (ossia senza alcun contratto di lavoro e non segnalati ai centri per l’impiego) e 24 lavoratori “irregolari” (impiegati con qualifiche o orari diversi da quelli effettivi, oppure contrattualizzati a “chiamata” ma non comunicati all’Ispettorato del Lavoro per i giorni di controllo). Questo ha permesso ai datori di lavoro di ottenere notevoli risparmi sui costi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali.

Nell’ultima settimana, ad esempio, i finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano hanno scoperto 16 lavoratori, alcuni dei quali completamente in nero, impiegati presso una sala da ballo in zona Arsenale e un emporio in zona Cannaregio.

In totale, 19 datori di lavoro – principalmente operanti nell’indotto turistico, come ristoranti, bar, sale da ballo, empori e negozi di souvenir – sono stati sanzionati per l’impiego di manodopera “in nero” e/o irregolare, con multe che vanno da un minimo di 1.950 euro a un massimo di 11.700 euro per ogni lavoratore irregolare scoperto.

In particolare, per quattro attività (empori, negozi di chincaglieria e ristoranti) dove è stata riscontrata una maggioranza di lavoratori in nero rispetto a quelli regolari, è stata proposta all’Ispettorato Territoriale del Lavoro la sospensione immediata dell’attività. A seguito di tale provvedimento, i datori di lavoro hanno regolarizzato la posizione dei lavoratori assunti in nero (italiani, cinesi e bengalesi), pagando un’ulteriore sanzione amministrativa di 2.500 euro per evitare la chiusura.

Dall’inizio dell’anno, in tutta la provincia di Venezia, la Guardia di Finanza ha scoperto 101 lavoratori in nero e 86 irregolari, verbalizzando 59 datori di lavoro.

Queste attività ispettive sono fondamentali per la tutela dell’economia legale: il lavoro nero è una piaga per l’intero sistema economico, sottraendo risorse all’Erario, danneggiando gli interessi dei lavoratori spesso sfruttati, e rappresentando una delle forme più dannose di concorrenza sleale.

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