9 Aprile 2021 - 9.21

Erbe selvatiche commestibili: quali raccogliere nel mese di aprile

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di Anna Roscini

Aprile dolce dormire, ma non per chi ama le camminate all’aperto e le scampagnate. La primavera ci offre l’occasione di potere passeggiare lungo gli argini dei fiumi, i sentieri, i boschi e i prati fioriti: un passatempo sano e gustoso. In questa stagione infatti possiamo trovare numerose erbe commestibili per insaporire i nostri piatti. Le erbe selvatiche che si possono raccogliere sono davvero tante, occorre però prendere le dovute precauzioni. Alcune erbe si assomigliano e per gustarle in tutta sicurezza è fondamentale, in primo luogo, essere certi del riconoscimento; oltre ad effettuare la raccolta in luoghi lontani dalle strade, dai centri urbani, dalle discariche e dalle zone industriali. Meglio evitare anche i campi coltivati, dove potrebbero fare uso di pesticidi ed erbicidi. Non bisogna dimenticare, inoltre, che alcune erbe selvatiche possono interagire con i farmaci: se si soffre di patologie importanti, è sempre meglio chiedere consiglio al medico prima del consumo. La natura ci mette a disposizione queste preziose erbe dalle molteplici proprietà, ma è essenziale non esagerare nella raccolta e tenere conto delle norme regionali che regolano o vietano la raccolta di alcune specie, per tutelare il patrimonio naturalistico di ogni territorio. E ancora, per favorire una possibile ricrescita, è necessario utilizzare una forbice o un coltellino per reciderle. 
Normalmente le foglie di queste erbe commestibili si consumano crude in insalata o cotte e bollite in padella, ma possono essere utilizzate anche come ingrediente per insaporire minestre, frittate, pasta, risotti e torte salate. Alcuni fiori possono essere mangiati crudi nelle insalate o diventare l’ingrediente principale per la preparazione di dolcissimi sciroppi. Andiamo a conoscere le erbe selvatiche da raccogliere nel mese di aprile.

Ortica
Facilmente riconoscibile, l’ortica è una delle erbe spontanee più utilizzate in cucina. Sebbene cresca un po’ ovunque, tende a privilegiare le zone umide ed è sempre meglio raccoglierla con i guanti. Una volta lasciata in ammollo o cotta, non sarà più urticante. Questa erba è perfetta per risotti, frittate e per insaporire vellutate e creme. Ottima anche per il ripieno dei ravioli. Meglio raccogliere le foglioline più fresche che sono più tenere.

Bruscandoli
I buscandoli sono i germogli del luppolo selvatico e si trovano generalmente in luoghi umidi, dentro siepi o lungo ruscelli. Proprio come gli asparagi, possono essere usati per risotti, frittate o come condimento per la pasta e contorno. Vanno tagliati a 10-20 cm dalla cima e hanno un sapore leggermente amarognolo.

Spinacio selvatico     
Lo spinacio selvatico, anche detto farinello o Buon Enrico, cresce in terreni ricchi di sostanze nutritive, in prossimità dei pascoli. Si cucina come lo spinacio comune, mentre le cime più giovani possono essere consumate anche crude. Il nome scientifico Chenopodium deriva dal greco chen (oca) e pous (piede). La forma delle sue foglie, infatti, richiama una zampa palmata.

Aglio orsino  
L’aglio orsino cresce generalmente nei sottoboschi umidi e lungo i torrenti non esposti al sole. Viene chiamato così perché proprio gli orsi, dopo il letargo, se ne cibano per depurarsi.Questa pianta bulbosa ama infatti l’umidità. Si raccolgono fiori e foglie proprio quando spunta il fiore, verso la fine di aprile generalmente. Ha un forte odore di aglio, e questa caratteristica lo rende un’erba ideale per insaporire creme, frittate, zuppe, o per sostituire l’aglio comune nella preparazione del pesto.

Finocchietto selvatico          
Il finocchio selvatico fiorisce a giugno, ma da aprile è già possibile cominciare a raccoglierne le foglie filiformi. Si adatta facilmente a terreni aridi e difficili, però non apprezza il freddo. Può essere utilizzato nelle tisane, con proprietà depurative e digestive, ma anche per condire insalate, pesce e formaggi freschi. Se maceriamo le foglie nell’alcool puro, insieme a zucchero e acqua, possiamo ottenere un delizioso liquore al finocchietto.

Tarassaco
Del tarassaco non si butta via quasi nulla: si possono consumare le foglie giovani in insalata, le foglie più grosse bollite, i fiori per fare la marmellata, mentre i boccioli, infine, possono essere fritti o conservati sott’olio e sotto aceto. Chiamato anche dente di leone o cicoria selvatica, si può consumare anche per preparare un salutare decotto.

Erba alliaria
L’erba alliaria ha un aroma molto deciso, che ricorda l’aglio, ma è più delicata e digeribile di quest’ultimo. Per questo è ottima nel pesto, nelle frittate, nelle torte salate e nelle zuppe. Può essere utilizzata tutta la pianta, compresi i fiori, tranne le radici.

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