PFAS – Guarda (Amp): “Maggior chiarezza sul biomonitoraggio”
“Al momento non ci sono segnali circa l’intenzione della Giunta regionale di inserire il territorio di Arzignano tra quelli che saranno oggetto di biomonitoraggio sui Pfas. Eppure nell’area sono presenti diversi pozzi di approvvigionamento idrico, in primo luogo quello di Canove, sul quale non è chiara l’entità dell’esposizione alle sostanze, soprattutto nei periodi in cui nell’area di pressione della Miteni non esisteva la barriera idraulica”. La presa di posizione è della consigliera regionale Cristina Guarda (Amp) che ha presentato sul tema un’interrogazione. “Molti cittadini di Arzignano, preoccupati per il fatto di rifornirsi di acqua proveniente dal pozzo di Canove, si sono autonomamente sottoposti ad analisi del sangue per rilevare la presenza di sostanze perfluoroalchiliche nel sangue, con esiti che hanno rivelato valori sopra la media. Altri cittadini arzignanesi – osserva ancora l’esponente vicentina – si stanno organizzando per effettuare le suddette analisi”. Guarda dunque incalza la Giunta chiedendo se vi è l’intenzione di inserire nel biomonitoraggio anche le aree e i residenti di Arzignano, oltre ad ufficializzare l’ampliamento della zona rossa, “visto che manca ancora la delibera promessa a gennaio” e “quali azioni sono previste per i pozzi di approvvigionamento idrico pubblico presenti nell’area contaminata dal plume, nello specifico per i pozzi di Canove di Arzignano, Montecchio e Brendola, visto che non esiste ancora alcun progetto per il filtraggio o la sostituzione delle fonti idriche”.