27enne vicentino trova la rarissima cimice rossa
Un rarissimo esemplare di cimice, quella di colore rosso, è stato trovato ieri sera alle 21 da un giovane vicentino, Enrico Pison, 27enne di Bassano.
Enrico si trovava nella propria abitazione quando ha deciso di buttare l’immondizia. Appena uscito di casa ha notato lo strano insetto appoggiato su un tavolo da esterni. “Ho subito pensato -ci ha raccontato- che si trattasse di un effetto della luce artificiale dei lampioni, ma poi osservandola bene ho visto che era effettivamente rossa. Allora ho pensato che potesse essere frutto di una mutazione genetica, di inquinamento ambientale o peggio ancora di radiazioni, ma è bastato cercare su google per capire che si trattava di un rarissimo esemplare. Così l’ho catturata”.
Enrico ci ha poi riferito di aver già contattato un paio di istituti museali per poterla donare.
L’autentica invasione di cimici asiatiche e di comuni cimici verdi ‘nostrane’ permette di imbattersi più facilmente negli scherzi cromatici di questo insetto.
Nulla di cui preoccuparsi quindi, non si tratta di una nuova specie della fastidiosa cimice, ma semplicemente della cosiddetta forma aurantiaca della comunissima Nezara viridula (la comune cimice verde appartenente alla famiglia dei Pentatomidae). L’esemplare trovato ieri è una rarissima tipologia con colore fra il rosso e l’arancione. La colorazione vivace la si deve al gene mendeliano (quello che produce il pigmento verde) in fase di omozigosi recessiva. Fra le variazioni cromatiche esiste anche quealla gialla e quella rosso-nera. Non si tratta quindi di un effetto dell’inquinamento o del frutto di studi genetici ma il fenomeno è paragonabile al ritrovamento di un quadrifoglio. Nelle nostre zone rileviamo un caso a Teolo nel 2016 e uno nel 2017 nel Comune di Val Liona sui Colli Berici. Nella collezione della sezione entomologia del dipartimento dell’università ne esiste un solo esemplare raccolto in provincia di Padova nel 1994. La prima descrizione dell’esistenza della variante rossa risale al 1884 grazie alle ricerche dello studioso Achille Costa che rinvenne la prima cimice rossa in Sardegna.