BRESSANVIDO – Biodiversità e tradizioni per un consumatore più consapevole
“Il compito del contadino è quello di essere il partigiano della democrazia produttiva”. È uno dei tanti concetti emersi venerdì sera a Bressanvido, in occasione dell’incontro “Conversazione sulla biodiversità: prodotti radicati nella nostra storia per saper guardare al futuro”, svoltosi nell’ambito del Festival dell’Agricoltura nella Sala Patronato Noi a Bressanvido, con protagonista Cinzia Scaffidi, docente di Interdisciplinarietà della Gastronomia all’Università delle Scienze gastronomiche di Pollenzo e giornalista, in dialogo con il direttore de Il Giornale di Vicenza, Luca Ancetti. Una serata appassionante, che ha tenuto i presenti incollati alla sedia e consapevoli di quanto bisogno c’è di informazione vera, che vada a purificare i messaggi della pubblicità delle multinazionali, sempre più spesso orientata a condizionare comportamenti ed acquisti dei consumatori. Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Bortolan e dell’assessore Alessandro Scuccato, la serata è entrata nel vivo. “Solo 26 anni fa è uscito per la prima volta il termine “biodiversità”, in occasione della Conferenza di Rio del 1992. Da quel momento il percorso è proseguito – spiega Scaffidi – ma non certo facilmente. Ed oggi i nemici della biodiversità sono numerosi, uno fra tutti la volontà di uniformare le coltivazioni, che scaturisce dalle multinazionali che mirano unicamente al profitto, non alla qualità del prodotto”. Una realtà che cozza con i produttori familiari, che diversificano le produzioni per ridurre il rischio d’impresa e poter offrire più scelta al consumatore. Un cittadino consumatore che, nel corso degli anni, è diventato più attento ed avveduto. “L’acquisto da parte del cittadino è un atto di fiducia – prosegue Scaffidi – ciascuno di noi, infatti, delega qualcuno a produrre del cibo, la pubblicità fa un gran lavoro, mentre l’informazione, che non dovrebbe essere partigiana, è lasciata all’etichetta, non sempre facile da leggere e che, non di rado, nasconde qualche dettaglio”. Non si può dire, tuttavia, che la colpa stia tutta da una parte. Per scongiurare che le produzioni scompaiano, minando di fatto la biodiversità, occorre mettere in atto delle semplici azioni. “Ciascuno di noi quando va a fare la spesa deve dedicare del tempo – conclude Scaffidi – perché si tratta di scelte che condizionano la propria vita e salute. Inoltre, non si possono mettere nel carrello sempre gli stessi prodotti e cucinarli sempre allo stesso modo. Dobbiamo essere più attenti, ma anche molto più creativi”. Le conclusioni della serata sono state affidate al presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, che ha evidenziato come: “dal 2000 Coldiretti ha invertito la rotta, concentrando sempre più l’attenzione all’universo del consumatore, che è soprattutto cittadino e le cui scelte sono le scelte della società, quindi di tutti noi. Con i nostri mercati e con Campagna Amica, nata dopo alcuni grandi scandali alimentari, siamo riusciti a porre l’accento sull’importanza del cibo e, soprattutto, dei prodotti di qualità. È un lavoro lungo, non ancora concluso, ma noi agricoltori, dopo mezzo secolo possiamo finalmente dire al mondo cosa facciamo, senza timori ed orgogliosi di garantire ai cittadini prodotti del territorio, di qualità e fondamentali per salvare l’economia”.