1 Ottobre 2018 - 9.30

ECONOMIA – Una manovra finanziaria che spaventa i mercati

 

 

Prendere una decisione è sempre difficile, nel bene e nel male. Prendere delle decisioni che possono decidere il futuro di milioni di concittadini è ancora più difficile. Di sicuro la manovra finanziaria appena licenziata è molto vicina alle necessità di un popolo, e molto lontana dalle aspettative di quei burocrati che chiedono in continuazione dei sacrifici, senza però farli loro in prima persona, responsabili di aver creato nel corso degli anni l’attuale situazione deficitaria.

Cosa prevede la nuova finanziaria. Prevede la cancellazione degli aumenti dell’IVA previsti per il 2019, l’introduzione del reddito di cittadinanza, il superamento della legge Fornero, la prima fase dell’introduzione della flax tax, il taglio dell’imposta sugli utili d’impresa ( IRES ), il rilancio degli investimenti pubblici, un programma di manutenzione straordinaria a partire dal ponte Morandi di Genova, il rilancio di settori chiavi dell’economia come ad esempio il manifatturiero, risorse per il ristoro dei risparmiatori danneggiati dai crack bancari.

L’attuale Governo può piacere oppure no, ma di sicuro con tenacia e coerenza sta portando avanti le promesse fatte agli elettori in campagna elettorale. Questa forse è la vera novità della politica, perché di solito le campagne elettorali sono sempre state un libro dei sogni irrealizzabili.

Come è inconfutabile il consenso che Lega e M5S stanno raccogliendo tra le persone comuni, ma non solo, forse perché per la prima volta delle forze politiche sono vicine e sensibili alle necessità reali delle persone. Adesso farà simpatia vedere qualche esponente del PD organizzare manifestazioni contro la finanziaria e chiedere ai loro iscritti di partecipare in maniera convinta, magari a degli operai che dovrebbero manifestare contro l’abolizione della legge Fornero.

Di contro però tutti abbiamo visto la reazione negativa dei mercati nella giornata di venerdì scorso, dove la borsa ha perso quasi 4 punti e lo spread è risalito in maniera esponenziale.

Questo è successo perché i mercati temono che i nuovi debiti servino solo per posticipare dei problemi, e che non abbiano una finalità precisa, o meglio siano fatti solo per pagare delle promesse elettorali, un premio per certi versi all’Italia furba ed improduttiva, un premio all’Italia che non produce, trasferendone il costo sulle spalle delle future generazioni.

Di sicuro i mercati si sono spaventati, la Borsa di Milano è andata a picco con vendite generalizzate soprattutto tra i titoli bancari, e lo spread tra BTP e BUND Tedeschi si è spinto fino a quota 261 punti portando il rendimento dei BTP decennali al 3,10%.

Per ultimo l’avvertimento di Bruxelles, con l’UE che minaccia l’Italia, preoccupata per il rapporto decifit-pil, pronta ad intervenire bocciando la legge di bilancio, in caso di sforamento del 2,00%. Una sfida aperta lanciata da Salvini e Di Maio all’Europa, convinti che sarà una manovra espansiva che porterà ad una sostanziale crescita.

Ne vedremo delle belle, teniamoci a portata di mano gli ombrelli perché la brutta stagione è alle porte ed inevitabilmente i mercati qualche piccola influenza dovranno metterla in preventivo.

 

 

 

 

 

 

 

 

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