14 Marzo 2014 - 15.27

Torna “Haru no Kaze – Vento di primavera” (21-30 marzo), festival della cultura giapponese

mishima
Torna come sempre ricco di appuntamenti “Haru no Kaze – Vento di primavera – il Giappone a Vicenza”, il festival della cultura giapponese che l’assessorato alla crescita del Comune di Vicenza organizza in collaborazione con l’associazione Gohan dal 21 al 30 marzo.
La manifestazione, giunta alla sesta edizione, negli anni ha trasformato Vicenza in un punto di riferimento irrinunciabile per gli appassionati e i cultori delle arti e della cultura nipponica e per tutti coloro che ne sono attratti e vogliono approfondirne la conoscenza. Il notevole e progressivo riscontro avuto in termini di interesse, contatti e afflusso di pubblico, ha convertito in breve tempo un evento a carattere locale in una manifestazione di livello nazionale, richiamando persone non solo dal Vicentino e dal Veneto ma da tutta Italia.
“Il livello qualitativo del festival della cultura giapponese di Vicenza è da grande manifestazione – ha sottolineato il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d’Elci questa mattina a palazzo Trissino, presentando l’evento assieme a Paola Bordignon e a Mario Sonsini di Gohan -, nonostante Vicenza non sia una capitale europea, nonostante i tempi difficili e i modesti contributi da parte dell’amministrazione. È quindi grazie all’impegno e alla passione dell’associazione che l’iniziativa è diventata così importante. Grazie in particolare al noto romanzo Shibumi di Trevanian, tradotto in italiano con ‘Il ritorno delle gru’ – ha poi aggiunto Bulgarini d’Elci -, il pubblico occidentale ha familiarizzato con questo termine, ‘shibumi’, che denota un concetto che noi non riusciamo a tradurre con una sola parola come fanno i giapponesi ed esprime il concetto di una semplicità elegante, di una bellezza che non ha bisogno di fronzoli, di una grande raffinatezza che sta sotto l’apparenza di qualcosa di comune. Ecco, nonostante l’orgoglio per la nostra cultura, penso che in Italia avremo tutti bisogno di un po’ più di shibumi, quanto meno sotto il profilo formale”.
“Siamo orgogliosi di presentare per la sesta volta il festival in casa nostra, a Vicenza – ha dichiarato Paola Bordignon -: un evento importante non solo per gli appassionati, ma anche per quelli che possono così avere l’occasione per avvicinarsi per la prima volta a questo affascinante mondo. Da parte nostra l’impegno è massimo a garantire la fedeltà e la coerenza verso il messaggio e l’immagine del Giappone, con la sua cultura e le sue arti, soprattutto oggi in cui sta dilagando una certa moda che tende invece a banalizzarlo”.
L’impegno profuso e il lavoro svolto negli anni dall’associazione Gohan per far crescere il festival hanno avuto il pieno riconoscimento e l’apprezzamento dell’Istituto di cultura giapponese di Roma e del consolato generale del Giappone a Milano. In particolare, il console generale in occasione della sua visita a Vicenza nella passata edizione ha espresso la sua soddisfazione, sottolineando come la manifestazione sia divenuta l’evento dedicato alla cultura giapponese più completo e qualitativamente più importante in Italia.
“Haru no Kaze”, in giapponese “Vento di Primavera”, riprende come ogni anno l’immagine del fiorire della primavera, con i fiori di ciliegio, simbolo del Giappone, e il vento che spazza l’inverno e porta rinascita e nuova vita.
Lo sforzo organizzativo dell’associazione Gohan per questa stagione è stato particolarmente intenso per proporre al meglio i diversi tipi di iniziative, prestando sempre la massima cura nella salvaguardia dell’atmosfera e dell’estetica giapponese in tutte le espressioni artistiche tradizionali e moderne in programma. Ricreando a Vicenza l’atmosfera tipica del Paese del Sol Levante, l’associazione Gohan vuol dare la possibilità a tutti di conoscere, assaporare, viverne l’ambiente, con la sua cultura e le sue arti tradizionali e moderne, in cui traspare sensibilità, forza, eleganza e ricchezza interiore. L’intento è di creare così un contatto reale tra la popolazione italiana, e in particolare vicentina, altrettanto ricca di cultura e tradizioni, e il Giappone, dando il giusto risalto e valore alle svariate forme espressive di questa cultura e agli aspetti tradizionali e formativi che da secoli sono alla base del popolo giapponese.
Le proposte di “Haru no Kaze 2014” sono poi state illustrate da Mario Sonsini, che ha evidenziato che “tutte le arti giapponesi non sono mai fine a se stesse, ma hanno tutte un aspetto artistico, estetico, di ricerca”. Sonsini ha inoltre annunciato che l’associazione, oltre ad essere già subissata dalle prenotazioni per le iniziative in calendario quest’anno, sta già lavorando per le edizioni 2015 e 2016.

Sabato 21 marzo. Alle 16 alla Stamperia d’Arte Busato di contrà Porta Santa Lucia 38 verrà inaugurata la mostra d’arte incisoria alla “maniera nera” di Narumi Harashina dal titolo “Evocazioni”, a cura di Daniela Copeta dell’associazione Gohan e con la collaborazione dell’associazione Fuji. All’inaugurazione interverranno, oltre a Daniela Copeta, anche l’artista e la moglie che giungeranno da Tokyo per l’occasione.
Alle 18, nella stessa Stamperia, si terrà l’inaugurazione della mostra “Venti contrari. Tradizione e innovazione nella grafica d’arte contemporanea. Italia versus Giappone”. Artisti giapponesi e italiani si incontrano sui temi della natura e della città, del paesaggio naturale e urbano, della dimensione psichica e sociale dell’uomo (a cura di Debora Antonello, Chiara Frigo e dell’associazione Gohan). Sarà Chiara Frigo a introdurre l’opera degli artisti Mana Aki, Debora Antonello, Toshimi Kitano, Emilio Baracco, Dai Kobayashi, Gino Di Pieri, Yurie Mamiya, Paolo Miatto, Hiroaki Miyayama, Raffaele Minotto, Miyuki Okawa, Bonizza Modolo, Mariko Ota, Elena Molena, Masaharu Seki, Nicola Sene, Yoshie Uchida, Andrea Serafini, Sanae Yamamoto, Marina Ziggiotti.
Alle 19, sempre alla Stamperia d’Arte Busato, verrà inaugurata la mostra di pittura contemporanea “Vivere un’idea: il nostro domani”. L’esposizione, curata dall’associazione Gohan, presenterà tre artisti giapponesi, Yoshiko Suzuran, Kyoko Yamazaki, Shinya Sakurai, e tre artisti italiani, Vittorio Valente, Francesco Di Lernia, Giampaolo Truffa, che appartengono a generazioni diverse e culture differenti, e di ciascuno spicca tuttavia il ritmo figurativo e le originalissime tecniche pittoriche. La visione artistica, sia essa di pura fantasia, sia di realtà oggettiva, è scandita da una caratteristica concezione del tempo e dello spazio in cui le strutture espressive impiegate danno luogo a cognizioni estetiche particolari e uniche. Gli artisti sono uniti dalla medesima convinzione della propria forza espressiva e della funzione dell’artista come vate di un possibile pensiero positivo per il futuro: ognuno peculiare ma incredibilmente efficace.
Tutte e tre le esposizioni ospitate alla Stamperia Busato sono aperte gratuitamente fino a domenica 30 marzo, da martedì a venerdì dalle 17 alle 19, e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 (lunedì chiuso).

Sabato 22 marzo. Piazza delle Erbe ospiterà il laboratorio di Ceramica “Raku”, una tecnica di origine giapponese nata in sintonia con lo spirito zen, in grado di esaltare l’armonia e la naturalezza delle forme. L’iniziativa a cura dell’associazione Gohan e di ViArt con l’Atelier “Argilla e Mani” si svolgerà in due distinte sessioni: la prima alle 15 e la seconda alle 17 (l’appuntamento è aperto a tutti, ma i posti sono limitati per cui è richiesta l’iscrizione entro venerdì 21 marzo).
Dalle 9.30 alle 13.30, al ristornate “Le Rouge” di viale Verona si terranno lezioni di cucina giapponese, in particolare sulla preparazione del sushi (su iscrizione entro il 20 marzo).

Domenica 23 marzo. Tra le dimostrazioni più gradite al pubblico, torna a grande richiesta la vestizione del kimono con una lezione per imparare a vestire il tradizionale abito. L’appuntamento ai chiostri di Santa Corona (contrà Santa Corona 4) è in programma dalle 10 alle 12 (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili).

Lunedì 24 marzo. Alle 20.30 nella Saletta Lampertico del cinema Odeon di corso Palladio 186 sarà possibile vedere il film in lingua italiana “Jiro e l’arte del sushi” (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili).

Martedì 25 marzo. Al centro yoga “Albero della vita” di Creazzo (via Piazzon 7) si svolgerà alle 20.30 la pratica di meditazione Zazen “Sedere nel Silenzio” (su prenotazione entro il 24 marzo).

Giovedì 27 marzo. Non manca nell’ambito del festival la cena giapponese “Il Giappone a tavola”, che si terrà al ristorante “Le Rouge” di viale Verona (su prenotazione).

Venerdì 28 marzo. Altro evento cui non mancare sarà la conferenza dimostrativa dal titolo “Lo spirito della spada giapponese” con Enrico Fongaro, 7° dan Renshi, docente all’Università di Sendai, e Marcello Ghilardi, 2° dan (Università di Padova) e “L’antica Arte di sguainare la Katana” con Guido Pontoglio, insegnante di arti marziali, lingua e cultura giapponesi all’associazione internazionale Jitakyoei Budo, alle 19.30 nella Sala Teatro della parrocchia di Santa Croce di corso Fogazzaro 250 (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili).

Sabato 29 marzo. Uno degli appuntamenti da non perdere sarà il concerto di musica tradizionale giapponese “La bellezza del Giappone e noi” al Teatro Comunale “Città di Vicenza”: un concerto per shakuhachi (flauto in bambù tipico della musica tradizionale giapponese), con lo shihan Fiore de Mattia e il relatore Roberto Sallustio. Lo shakuhachi, con le sue sonorità particolari e ammalianti, è capace di creare delicate suggestioni che rendono l’ascolto quasi magico, pervaso da quell’eleganza che contraddistingue tutte le arti giapponesi (ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria del biglietto: on line su www.tcvi.it oppure alla biglietteria del Teatro Comunale, aperta al pubblico dal martedì al sabato dalle 15 alle 18.15 – tel. 0444 324442 attivo dal martedì al sabato dalle 16 alle 18).

Domenica 30 marzo. Nella sala teatro della parrocchia di Santa Croce (corso Fogazzaro 250), dalle 16 alle 18, si ripeterà la tradizionale Cerimonia del tè – Chadō, con dimostrazioni e degustazioni a cura della maestra Michiko Nojiri, della scuola Urasenke.

Dal 22 al 30 marzo. Al B55 Polo Giovanile di contrà Barche 55 si svolgeranno numerosi workshop e dimostrazioni sulle varie arti giapponesi (su prenotazione), tra cui lezioni e trattamenti di Shiatsu a cura della scuola Nagaiki Shiatsu Vicenza, laboratori di origami a cura della maestra Sato Yuko, lezioni di lingua giapponese a cura della signora Funakoshi, lavorazione dei bonsai a cura dell’associazione “Amici del Bonsai Marostica”, incontri di gioco del Go a cura del Gruppo Veneto Go, laboratori di ikebana a cura della Scuola Sogetsu Tokyo.

Un gazebo informativo sul festival, dove si potrà prenotare anche la partecipazione ai diversi eventi, si troverà in contrà Cavour sabato 15 marzo dalle 15 alle 18.30 e domenica 16 marzo dalle 9.30 alle 18.

Per informazioni, prenotazioni ed iscrizioni: segreteria associazione Gohan Asd – 345 6497944 – gohan@nagaikiryu.com – www.assgohan.com/eventi. L’associazione è anche su Facebook e Twitter.

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