25 Gennaio 2019 - 17.29

Veneto in ginocchio, individuati i boschi su cui intervenire

 

L’Arpav, in quanto soggetto attuatore incaricato della sicurezza, ha comunicato oggi la documentazione con la cartografia delle aree dei comuni del Veneto interessati dal maltempo dello scorso autunno su cui è possibile intervenire per effettuare la pulizia dei boschi e quelle in cui, in base al rischio valanghivo, è meglio lasciare le piante a terra perché possono avere una funzione protettrice degli abitati e della viabilità. Sulla base di queste analisi, saranno trasmesse ai comuni le prime linee guida per l’asportazione del legname e dei residui vegetali nelle aree che possono essere liberate nel rispetto della sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente.

Lo ha reso noto il Direttore di Avepa Fabrizio Stella nominato soggetto attuatore per il rilievo e le opere agricolo-forestali dal Presidente della Regione Luca Zaia nella sua veste di Commissario delegato per gli eccezionali eventi meteorologici che hanno interessato il territorio del Veneto tra ottobre e novembre 2018.

Prima di dare indicazioni sull’allontanamento delle piante abbattute, la gestione commissariale si è mossa – ha fatto presente Stella – per conoscere con precisione la situazione e individuare le modalità di intervento, in considerazione del fatto che un’emergenza di queste caratteristiche e dimensioni (30 mila ettari di territorio per milioni di metri cubi di legname schiantato) non si era mai registrata in Italia e mancava quindi un modello di riferimento, da creare ex novo.

 

Con l’incarico di soggetti attuatori conferito in questi ultimi giorni ai comuni dal Commissario delegato, le amministrazioni locali hanno la possibilità di operare anche in autonomia, ma quasi tutte stanno già lavorando in accordo con la gestione commissariale dell’emergenza. In risposta alle lamentale su questo punto espresse soltanto dai sindaci dell’Agordino, Stella ha fatto presente che dopo le sue sollecitazioni inviate all’Unione Montana Agordina il 14 dicembre scorso e la risposta interlocutoria della stessa del 14 gennaio, ancora non sia arrivata risposta su come intendano gestire la filiera (aggregazione di Comuni, singoli Comuni oppure come Unione Montana). “Nonostante ciò – ha concluso Stella – continuo ad avere quotidianamente contatti con tutti i sindaci e a sentire le loro esigenze

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