Acli, telecamere nelle scuole: “Soluzione opportuna, ma senza strumentalizzazioni”
“Ben venga l’installazione di telecamere di sorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia, così come nelle strutture preposte all’assistenza di anziani, disabili e minori. Ma attenzione alla privacy e, soprattutto, al trattamento delle immagini, che non vanno strumentalizzate, ma utilizzate dalle forze dell’ordine quando opportuno”. Con queste parole il presidente provinciale delle Acli di Vicenza, Carlo Cavedon, interviene rispetto alla proposta di legge nazionale in esame al Senato.
La formazione deve rimanere la priorità. “Le videocamere possono rappresentare un dissuasivo a comportamenti violenti o sproporzionati – spiega il presidente Cavedon – ma occorre agire a monte, con una formazione adeguata ed una costante verifica dei requisiti di ammissibilità a certi incarichi. Il ruolo di insegnante, specie nelle scuole dell’infanzia, al pari di quello di assistenti in strutture con persone in stato di fragilità, infatti, richiede una formazione che deve andare al di la dell’obbligatorietà, dev’essere mossa dalla coscienza e dal senso del dovere”.
Insegnare ed assistere persone in stato di disagio prevede una vocazione che non si può improvvisare. “Per alcuni lavori la formazione è indispensabile, ma non sufficiente – conclude il presidente Cavedon – pertanto è fondamentale una costante verifica dei requisiti di insegnanti ed addetti all’assistenza, anche sotto il profilo psicologico. Lavori come questi, infatti, rivestono una tale delicatezza e valenza sociale che non possono lasciar spazio ad errori. Prima di agire a monte, quindi, occorre prevedere una reale formazione e la verifica costante delle competenze complessivamente intese”.