30 Gennaio 2019 - 13.46

450 studenti a teatro per non dimenticare l’Olocausto

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Ieri, all’ENGIM VENETO “Patronato Leone XIII” di Vicenza, davanti a 450 allievi, la Bottega Teatrale di Pappamondo ha messo in scena: “Il bambino che uscì dal camino”. Un viaggio teatrale nella memoria, scritto da Bruno Scorsone, che ne è anche il regista e l’attore protagonista. Davanti a un pubblico attento e silenzioso, Bruno ha magistralmente interpretato il dramma di un bambino deportato e ucciso nel campo di sterminio di Auschwitz. La storia è quella dell’infanzia rubata e massacrata. Foto di detenuti, destinati allo sterminio di massa, hanno fatto da sfondo a pochi oggetti: un orsacchiotto, una bambola e una valigia, richiami al passato di una vita spezzata. Sono entrate in scena le emozioni e noi spettatori abbiamo sofferto e pianto con quel bambino e ci siamo posti la sua stessa domanda inquietante: “Perché ai bambini?” Possiamo trovare la risposta solamente nelle parole di Francisco Goya: “Il sonno della ragione genera mostri”.

Bruno Scorsone è stato il primo in Italia, dal 2003, a portare in teatro il Giorno della Memoria.  Dal 2003 ad oggi“Il bambino che uscì dal camino” ha girato il Paese con oltre 350 repliche, oltre 20.000 mila ragazzi, vincendo 4 premi nazionali ed 1 europeo per la ricerca storica, la regia e la recitazione.

“…ero un bambino ebreo in quella primavera del 42 …Si viveva …no, non si viveva! Si rimaneva aggrappati alla vita come un brandello di stoffa appeso al vento!” Questo è l’inizio de IL BAMBINO CHE USCI’ DAL CAMINO, un viaggio nell’anima di tutte quelle persone, a cui sono stati tolti i diritti umani.

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