4 Marzo 2019 - 20.59

Keith e Luke, oggi i teenager degli anni Novanta hanno perso due icone

Keith e Luke sono morti oggi, a 52 e 49 anni. Simbolo della musica elettronica uno, idolo delle ragazze l’altro: Keith Flint dei The Prodigy, che si è tolto la vita nella sua casa dell’Essex, e Luke Perry, il Dylan McKay di Beverly Hills 90210, stroncato dalle conseguenze di un ictus. E con loro se ne sono andati gli anni ’90 in questo insospettabile 4 marzo, portandosi via due delle icone degli adolescenti di quel periodo. E così oggi, noi, nati negli anni ’80, ci sentiamo forse per la prima volta in vita nostra, più “vecchi”. Siamo adulti, siamo magari anche genitori, viviamo la nostra vita realizzati e felici, ma le due notizie di oggi ci hanno riportato in un secondo a quegli anni. Ed eccoci lì, come se il tempo non fosse mai passato. Negli anni Novanta eravamo giovani senza essere millennials, eravamo giovani senza essere teenager ma soprattutto eravamo animali sociali senza essere social. Non avevamo gli smartphone, non guardavamo i serial, ma avevamo il walkman e guardavamo i telefilm. Di certo non camminavamo per strada guardando uno schermo del cellulare, al massimo stavamo sotto la pensilina del tram con un Game Boy in mano, o cercando di non far morire il nostro Tamagotchi. C’erano le ragazze di Non è la Rai a farci compagnia al pomeriggio vestite Onyx e Fornarina, mentre noi indossavamo tutti i nostri Levi’s 501, sfogliando la nostra enorme Smemoranda. Ci si vestiva con la kefiah e l’eskimo per chi faceva okkupazione, bomber e scarpe Buffalo per chi preferiva l’after in disko (di sabato pomeriggio, però). Polo col colletto alzato e Barbour per i fighetti. C’erano il karaoke di Fiorello, il Festivalbar ma anche l’incubo dell’Aids. “Se lo conosci lo eviti” divenne un vero e proprio tormentone, l’alone viola un incubo per tutti.  Oasis, Blur, Bush, No Doubt, Guns N’Roses, Nirvana, a grandi linee tutti da una parte. Dall’altra c’erano Britney Spears, Spice Girls, Take That, Backstreet Boys… Nel mezzo, forse, fenomeni come Natalie Imbruglia, che riusciva a piacere contemporaneamente ai più pop e ai più rock-intellettuali. In ogni caso, tutti loro hanno contribuito alla rivoluzione culturale firmata Mtv, con ore e ore di programmazione e video non-stop e star che ritrovavi, insieme a Leonardo Di Caprio, ogni settimana sulle pagine di Cioè, ­mentre Stefano Accorsi faceva ancora gli spot del Maxibon. Dylan con Brenda e Brendon, Steve, David, Donna, Kelly e Andrea sono stati i protagonisti del primo teen drama che si rispetti: Beverly Hills 90210 infatti non coinvolgeva il pubblico per immedesimazione (macchine sportive, palme californiane, vestiti firmati, ville con piscina…) ma i temi erano anche i nostri, dalla droga ai primi amori, la scuola, le difficoltà economiche dei genitori. Le versioni nostrane, sempre telefilm degli anni 90, I ragazzi del muretto o College non hanno mai avuto lo stesso appeal. Dylan McKay, il bello e dannato, a bordo della sua moto infrangeva cuori con quel suo aspetto in stile James Dean, conteso tra la mora Brenda e la bionda Kelly. Mentre Keith Flint calcava il palco molto prima di Marylin Manson: con i piercing e uno sguardo da vero punk, una specie di reincarnazione del Joker di Gotham, incuteva timore ma affascinava anche, con quei suoi video allucinanti, disturbanti e quasi da incubo. Un animale da palco, istrionico e pazzo, che ha fatto saltare milioni di ragazzi in concerti che erano antesignani di quelli che poi sono diventati i “rave”. Keith e Luke, con voi se ne va un pezzo della nostra giovinezza, e non è un modo di dire. Non è stato facile essere adolescenti negli anni Novanta, ma voi due ci avete accompagnato e reso meno duro il passaggio all’età adulta, ed è per questo che oggi vi ricordiamo con un pizzico di nostalgia. Keith il pazzo e Luke il bello: il binomio perfetto per sintetizzare quei folli, maledetti ma soprattutto rimpianti anni Novanta.

 

 

 

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