7 Marzo 2019 - 17.01

beAWARE, questa mattina la simulazione in città dell’evento disastroso accaduto nell’ottobre 2010

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Si è tenuta questa mattina, mercoledì 7 marzo, la simulazione dell’evento alluvionale accaduto in città nell’ottobre 2010.

Obiettivo: testare per la prima volta una nuova tecnologia molto innovativa – risultato del recente progetto di ricerca europeo beAWARE – che mira a ridurre il rischio in caso di alluvioni.

La sperimentazione è stata messa in atto dall’Autorità di Bacino del Distretto delle Alpi Orientali, unico partner italiano del progetto, in collaborazione con l’amministrazione comunale del capoluogo berico.

Ad illustrarne le fasi principali al Coc – Centro operativo comunale, nella sede di Aim in contra’ Pedemuro San Biagio, al termine dell’esercitazione erano presenti il sindaco Francesco Rucco, l’assessore comunale alla protezione civile Matteo Celebron, l’assessore regionale all’ambiente e alla protezione civile Gianpaolo Bottacin, il segretario generale dell’Autorità di bacino del Distretto delle Alpi Orientali Francesco Baruffi e il dirigente responsabile scientifico del progetto beAWARE Michele Ferri.

“Sulla scorta di quanto accaduto, e che ho vissuto anche in prima persona, nel 2010 e poi nel 2011, vogliamo ribadire l’importanza dell’operato della protezione civile, da quella locale a quella nazionale – ha precisato il sindaco Francesco Rucco –. Anche come presidente della Provincia sto lavorando ad un progetto che vedrà nel Parco della Pace la collocazione di strutture destinate alla protezione civile: non solo nuovi mezzi, ma anche una sede adeguata per il Coc, affinché sia una centrale operativa a tutti gli effetti. I miei ringraziamenti vanno oggi a tutti i partner, ai tecnici e ai volontari che hanno reso possibile sperimentare il progetto. Un grazie particolare va alla Regione Veneto che anche oggi è al nostro fianco e che in tempi velocissimi ha rimborsato ai Comuni le spese sostenute per la calamità dell’ottobre 2018, dando un segnale importante di vicinanza al territorio e facendo sentire più sicuri i cittadini”.

“Vicenza è un’eccellenza nella gestione delle emergenze, sia a livello nazionale che europeo – ha spiegato l’assessore alla protezione civile Matteo Celebron –. Questa mattina abbiamo simulato l’evento alluvionale del 2010 utilizzando le nuove tecnologie fornite dal progetto beAWARE realizzato in collaborazione con l’Autorità di Bacino del Distretto delle Alpi Orientali. Per mezzo della nuova piattaforma di comunicazione ed elaborazione dei dati integrata da nuovi strumenti tecnologici come il drone, il monitoraggio dei social media e delle notizie fornite dai cittadini, la geolocalizzazione e il contatto diretto con i gruppi di volontari, è possibile valutare ancora meglio le situazioni di rischio e, quindi, riuscire a fornire, in caso di emergenza, risposte più veloci ed efficaci ai cittadini, riducendo al minimo l’errore oggi determinato dal fattore umano. Ringrazio i 30 volontari (tra protezione civile, associazione nazionale Carabinieri e ANA) che, in queste sei giornate, hanno dato la loro disponibilità alla riuscita della sperimentazione, i quali, insieme a quasi 70 funzionari di vari enti e partner europei hanno permesso di testare sul campo il progetto”.

Progetto beAWARE

Il progetto beAWARE sviluppa un articolato e rigoroso sistema di analisi dei dati derivanti dalla modellazione idrologica, dai numerosi sensori diffusi sul territorio e da informazioni ricavate da foto/audio/video. A tutto ciò va aggiunto il ruolo fondamentale dei social network (Twitter, in particolare). Questa piattaforma di comunicazione ed elaborazione dei dati sarà funzionale ad incrementare ulteriormente la già consolidata capacità operativa dei centri operativi comunali della protezione civile nella fase emergenziale.

Oltre a migliorare la capacità di gestione dell’evento alluvionale, si va incontro a quanto l’Europa stabilisce con la direttiva 2007/60, la cosiddetta Direttiva Alluvioni. Questa norma chiede infatti di integrare la pianificazione di bacino con la gestione dei fenomeni alluvionali.

Le nuove tecnologie del progetto beAWARE, fino a questo momento realizzate solo a livello di prototipo, richiedono però di essere testate sul campo per verificarne l’efficacia e l’affidabilità. L’amministrazione comunale di Vicenza, sempre attenta e sensibile alle tematiche del rischio derivante dalle alluvioni, ha dato disponibilità all’Autorità di Bacino del Distretto delle Alpi Orientali a collaborare nell’organizzazione di questo importante test sul campo.

Simulazione dell’evento alluvionale accaduto a ottobre 2010

Oggi, mercoledì 7 marzo, in città è stato simulato l’evento disastroso accaduto nell’ottobre 2010 valutando i gradi di performance raggiungibili con questi nuovi strumenti. L’analisi approfondita ha avuto l’obiettivo di testare il loro grado di affidabilità e robustezza. In sintesi, si è passati dalla teoria alla pratica. Il test si è svolto interessando le diverse strutture normalmente previste in tali contesti emergenziali (centro operativo comunale, volontari di protezione civile, …). A ciò si è aggiunto, come elemento centrale e sfidante, il contributo dei cittadini che forniranno informazioni e riceveranno indicazioni sull’evolversi dell’evento alluvionale. Questo coinvolgimento ha rappresentato un vero e proprio test per misurare la potenzialità di quella che viene definita l’intelligenza collettiva (citizen science). Nel contesto tecnologico è stata anche prevista una innovativa prova di soccorso mediante l’utilizzo di un drone.

Al test hanno partecipato l’assessore alla protezione civile del Comune di Vicenza Matteo Celebron, l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, titolare della Difesa del Suolo e della Protezione Civile del Veneto. Erano presenti, inoltre, il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta e tutti i partner europei del progetto tra cui CERTH (Centre for research & tecnology-GR), MOTOROLA e IBM, il responsabile di progetto della Commissione Europea ed i revisori internazionali che comprende anche un rappresentante del Ministero degli interni italiano. Gli operatori coinvolti in totale sono stai un centinaio, 30 dei quali volontari.

La presenza dell’assessore Bottacin è particolarmente significativa in quanto la Regione Veneto, per la protezione di Vicenza nel post alluvione del 2010, ha già realizzato importanti opere di difesa (bacino di laminazione di Caldogno). L’assessore segue con interesse anche questa iniziativa del Distretto, in quanto considera l’importanza che tali sistemi innovativi potrebbero avere per il futuro nello sviluppo delle misure cosiddette di “preparazione” (previste dal Piano di gestione del rischio di alluvioni elaborato dal Distretto stesso). Infatti, se sono indispensabili le opere di difesa, ruolo altrettanto importante hanno tutte quelle azioni atte a minimizzare il rischio residuo. L’obiettivo è sempre Conoscere per difendersi meglio.

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