21 Marzo 2019 - 17.30

Tornano le giornate FAI di Primavera

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Sabato 23 e domenica 24 marzo 2019 il FAI – Fondo Ambiente Italiano invita tutti a partecipare alle Giornate FAI di Primavera per guardare il Veneto come non abbiamo mai fatto prima e costruire un ideale Ponte tra culture che ci farà viaggiare in tutto il mondo.

Lo splendido paradosso della bellezza italiana è l’essere insieme quotidiana e straordinaria, a volte sontuosa ed esplicita, altre nascosta e ferita, ma sempre così profondamente nostra da definire chi siamo e ricordarci gli innumerevoli intrecci che hanno tessuto le nostre origini, lasciando impronte nel nostro patrimonio culturale quasi fossero indizi

In occasione delle Giornate FAI, la scoperta di un luogo speciale dell’immenso patrimonio paesaggistico italiano non è solo un’esperienza che va ad arricchire il bagaglio culturale di ogni visitatore, ma un’occasione straordinaria di incontro tra persone di età, interessi, provenienza diversi unite dal desiderio di conoscere luoghi eccezionali del proprio territorio. Luoghi di cui tornare a fruire come visitatori e sui quali accendere i riflettori affinché possano essere tutelati e valorizzati.

«Ritornano le Giornate FAI di Primavera, uno degli appuntamenti principali del FAI Fondo Ambiente Italiano, quest’anno alla 27° edizione. Più di 1000 i luoghi che si potranno visitare in Italia, spesso sconosciuti o mai aperti prima che, grazie ai volontari, alle delegazioni, agli Apprendisti Ciceroni, verranno presentati al pubblico. In Veneto sono 45 i beni che verranno aperti- ha sottolineato Ines Lanfranchi Thomas, presidente regionale FAI – sono ville, palazzi, aree poco conosciute, spazi privati o pubblici che per due giorni, si apriranno al pubblico, affiancati dai tanti volontari Delegazioni regionali, provinciali e Gruppi Giovani, e grazie agli Apprendisti Ciceroni, tutti insieme impegnati per far vivere e rivivere uno straordinario territorio come è il Veneto. Un ringraziamento particolare va anche ai volontari della Protezione Civile che con il loro lavoro capillare e la loro collaborazione rendono possibile l’evento. Vi aspettiamo numerosi, state al nostro fianco per un’Italia più conosciuta e quindi più amata perché si ama ciò che si conosce e si protegge ciò che si ama».

La manifestazione è anche un importante evento di raccolta fondi e un’occasione per raccontare a tante persone gli obiettivi e la missione della Fondazione. Per questo, all’accesso di ogni luogo aperto verrà chiesto ai visitatori un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro: i preziosi contributi raccolti saranno destinati al sostegno delle attività istituzionali del FAI.

«Per il quinto anno consecutivo le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana dedicata dalla Rai ai beni culturali in collaborazione con il FAI – prosegue Ines Lanfranchi Thomas – Dal 18 al 24 marzo, infatti, la Rai racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro Paese: una maratona televisiva e radiofonica di raccolta fondi a sostegno del FAI, per sensibilizzare sempre più italiani sul valore del nostro straordinario patrimonio artistico e paesaggistico e per promuoverne la partecipazione attiva».

Molto attiva anche la Delegazione FAI di Vicenza che per le Giornate FAI di Primavera consentirà di visitare:

La Centrale Elettrica di Chiuppano. Ai piedi dell’Altopiano di Asiago nel comune di Chiuppano, in località Bessè, una centrale di metà Novecento in stile razionalista rimane immersa in uno scenario pregevole sfruttando l’acqua del fiume Astico. La centrale idroelettrica “Ingegner Giuseppe Gavazzi” intitolata al suo progettista, fu voluta dalla Lanerossi nel solco di un’antica tradizione della produzione dell’energia di cui tutt’oggi rimangono i segni a cavallo delle tre rivoluzioni industriali.

Palazzo Cordellina. In stile palladiano, fu voluto dal giureconsulto veneto Carlo Cordellina che affidò la costruzione tra il 1786 e il 1790 ad Ottone Calderari. Gli interni sono ornati da affreschi e decorazioni di Paolo Guidolini e Girolamo Ciesa. Nel corso della Seconda guerra mondiale un bombardamento distrusse parte dello stabile. Dal 2007 l’immobile è stato oggetto di numerosi restauri, ora è la sede centrale della Biblioteca Bertoliana: ne ospita gli uffici di presidenza e consiliari, direzionali ed amministrativi e gran parte delle iniziative culturali nel Salone centrale, nella Sala corsi al piano nobile e nella Sala Udienze al piano terra. Nella Sala Sfingi e nella Sala Udienze vengono generalmente ospitate le esposizioni.

Ad ingresso esclusivo per gli iscritti Fai è la Chiesa Sconsacrata di San Valentino. La chiesa, risalente al 1586, è sconsacrata dagli anni Venti del secolo scorso e un accurato restauro effettuato alla fine degli anni Ottanta l’ha portata a nuovo splendore. Da allora è sempre stata uno showroom dell’arredo, ospitando oggi, nel rinnovato layout, le soluzioni per la casa firmate Boffi, De Padova e MA/U Studio.

Villa Ferrari Chiodi, costruita nel 1719, si presenta con una importante facciata conclusa da un frontone coronato ai vertici da tre statue acroteriali. Alla porta centinata si sovrappone al primo piano una finestra anch’essa centinata adorna, nella chiave di volta, da una testa umana e da una balaustra sporgente. Anche le due aperture laterali e quelle sul fianco su strada sono dotate di balaustra sporgente. Notevole la scala a due rampe, protetta da ringhiera in ferro battuto di elegante fattura. Il salone al piano superiore presenta un soffitto a padiglione decorato di stucchi e affreschi di cui è salva solo una parte. Alle pareti figure femminili. Nella stanza a sud est vi sono Apollo e Diana e nella stanza a sud ovest un caminetto settecentesco.

Infine, a Pojana Maggiore in provincia di Vicenza, sarà visitabile Villa Pojaiana, a cura del Gruppo FAI Giovani di Vicenza. La villa fu commissionata a Palladio dal vicentino Bonifacio Poiana, di famiglia fedelissima alla Repubblica di San Marco, che possedeva sin dal Medioevo una giurisdizione di tipo feudale sui territori che portano il suo nome. Per altro, nell’area dove sorse la villa esisteva già una corte quattrocentesca dominata da una torre, dove campeggia tuttora l’insegna familiare. Palladio probabilmente progettò la villa sul finire degli anni ‘40, il cantiere procedette a rilento e in ogni caso i lavori furono terminati entro il 1563, quando fu compiuta la decorazione interna eseguita per mano dei pittori Bernardino India e Anselmo Canera e dello scultore Bartolomeo Ridolfi.

La delegazione FAI di Bassano del Grappa, inoltre, organizza le visite a Villa Bussandri a Bassano. Di origine cinquecentesca si trovava al centro di un vasto territorio, ora splendido parco. Bussandri diede vita ad un gruppo di restauro e riproduzione di mobilio in stile per l’arredo nota in tutta Europa. I prototipi originali e le parti di essi sono stati nel tempo raccolti, accuratamente catalogati, conservati e formano oggi un vero e proprio museo privato del mobile e dell’arredo, allestito in un’ala della stessa villa e tutelato dalla moglie Sofia e dai figli Simonetta e Gabriele che ne continuano la tradizione. All’interno della villa vi sono sale arredate con mobili originali, arazzi, tappeti e bei dipinti di autori importanti come Veronese, Jacopo da Bassano.

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