Ca’ Foscari brevetta un nuovo sensore rileva Pfas
“Mi congratulo e ringrazio il professor Paolo Ugo, professore di Chimica analitica a Ca’ Foscari, e tutto il suo team di ricercatori – dichiara il Presidente della Regione del Veneto – per l’attenzione che hanno prestato nel focalizzare i loro studi nel cercare una soluzione relativamente ad un tema che mi sta particolarmente a cuore. Li ringrazio personalmente e confermo il massimo impegno della Regione nella prevenzione della diffusione dei PFAS, queste sostanze che conosciamo essere pericolose per la salute e per l’ambiente, che Regione del Veneto sta combattendo con tutti i mezzi disponibili.”
Il gruppo di ricerca dell’Università di Venezia ha brevettato un sensore elettrochimico, dal costo molto limitato, che riesce a misurare la concentrazione di perfluorottano sulfonato (Pfos), tra le molecole della famiglia dei PFAS più diffuse e inquinanti.
“Molto bene che nel campo della ricerca si proseguano gli studi – ribadisce il Presidente della Regione del Veneto – questo a dimostrazione che anche la scienza considera importante approfondire i temi legati a queste sostanze chimiche pericolose. E se l’attenzione accademica cresce, credo che, a questo punto, sia fondamentale che anche il Governo agisca. Ribadisco che, come la Regione Veneto sin dal 2017 si è imposta limite zero PFAS per le acque destinate al consumo umano, è necessario che il Ministero dell’ambiente ponga subito limiti nazionali zero PFAS.”