Contributi ai Comuni, ecco dove e come sono stati usati
“Vigileremo su come saranno utilizzate queste
risorse che rappresentano anche un’opportunità di lavoro per le imprese
artigiane del territorio”, il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza,
Agostino Bonomo, così si esprimeva a proposito di quei 6,7 milioni di euro
messi a disposizione dei Comuni (sotto i 20mila abitanti) con la Legge 145 di
fine 2018 per interventi di messa in sicurezza
di strade, scuole ed edifici pubblici. Lavori
la cui esecuzione doveva iniziare il 15 maggio scorso.Confartigianato, quindi, dopo quella data, attraverso le proprie
sedi Mandamentali, ha iniziato a raccogliere i dati e a elaborarli per capire
come i 112 Comuni coinvolti (oggi 105 per avvenute fusioni nel frattempo, ndr) abbiano investito quei contributi
straordinari stanziati dal Governo.“I dati emersi dall’analisi sono confortanti”, questo il commento di Nerio Dalla Vecchia –
membro della Giunta di Confartigianato Imprese Vicenza con delega alle
Politiche Territoriali- che ricorda come, “di fronte a questa opportunità per
le aziende e il territorio, Confartigianato abbia posto la sua attenzione,
andando a monitorare l’attività dei Comuni per capire innanzitutto come e
quando tali contributi sono stati investiti e, soprattutto, quali sono state le
aziende affidatarie dei lavori”.
“L’analisi dei dati, in particolare le tempistiche, le procedure e le scelte
messe in atto, ci ha consentito di valutare, ad esempio, la sensibilità delle
singole amministrazioni nei confronti nell’ottica degli appalti ‘a km zero’, ma
soprattutto ci ha fornito ancora una volta la certezza, se mai ve ne fosse
stato bisogno, che rilanciare gli investimenti pubblici è un ottimo volano per
creare lavoro, generare ricchezza, favorire l’occupazione”, aggiunge Dalla
Vecchia.
“Si è trattato – continua Dalla Vecchia – della grandissima opportunità per i sindaci
di avere a disposizione tra i 40mila e i 100mila euro (in ragione della
dimensione) per investimenti in opere pubbliche di manutenzione. Interventi che
hanno sicuramente animato l’economia locale, considerato il fatto che vi erano
a disposizione ben 6,7 milioni di euro per il territorio vicentino e che tali
risorse sono state non solo tutte investite, ma hanno anche stimolato i Comuni (almeno
un 10%) a implementare i propri bilanci con ulteriori fondi (in media +27%) da
destinare ai lavori oggetto di spesa”.
Complessivamente sono stati 119 gli interventi. Ben 78 quelli eseguiti per la
messa in sicurezza della rete stradale, compresi quelli che interessavano le
piste ciclabili e i marciapiedi. Non si sono nemmeno trascurati gli interventi
sulla pubblica illuminazione, che ha visto impegnati 13 Comuni. Per la messa in sicurezza degli edifici
pubblici (scuole, palestre, cimiteri, biblioteche) sono stati previsti 24
interventi. In tre casi i lavori hanno riguardato la messa in sicurezza di
caditoie e bacini per lo scolo delle acque piovane nonché, in un caso,
l’implementazione della fibra ottica ai fini dell’estensione della rete di
videosorveglianza in materia di sicurezza.
“Per la sistemazione di una strada o pista ciclabile, per altro interventi periodici
programmati, non serve una progettazione particolare, non occorrono autorizzazioni,
ed è uno dei lavori a maggiore ‘visibilità’ – prosegue
Dalla Vecchia-. Certo è stato anche
affrontato concretamente il tema della sicurezza, con investimenti mirati che
hanno riguardato le infrastrutture e il patrimonio immobiliare pubblico che,
come noto, causa la mancanza di adeguate risorse, spesso denota criticità in
termini di manutenzione e obsolescenza. Ma gli interventi sulle scuole, ad
esempio, sono più ‘facili’ da eseguire nel periodo estivo quando sono vuote, così
come le palestre. Quanto agli edifici pubblici metterci mano vuol dire avviare
un iter burocratico complesso che spesso coinvolge altri Enti e quindi a un
rallentamento delle tempistiche dei lavori. Allora, se vengono messe a
disposizione delle risorse il legislatore dovrebbe anche mettere le PA nelle
condizioni migliori per poterle usare nei tempi e nei modi previsti”.
Fin qui il lato Pubblica Amministrazione, ma questi contributi straordinari hanno
rappresentato anche un’occasione per le imprese del territorio. E, soprattutto
su questo aspetto, l’analisi di Confartigianato ha puntato i riflettori.
“Al di là dei singoli interventi, infatti, la nota più positiva è che gli stessi
sono stati eseguiti in 93 casi da aziende della nostra provincia a fronte di 25
aziende provenienti dal resto della regione, e solo due aziende sono risultate
extraregionali. In alcuni casi, poi, i lavori era di portata tale da dover
essere “spacchettati” e quindi affidati a più aziende per le parti di
competenza”, conclude Dalla Vecchia.
Ancora, sul totale delle imprese coinvolte ben 111 (pari al 91%) sono artigiane o MPI.
“Prevedendo e auspicando la ricaduta positiva della Legge sul tessuto
produttivo del territorio – sottolinea Bonomo- , come Confartigianato ci siamo subito
mobilitati avviando una massiccia azione di sensibilizzazione verso i sindaci
invitandoli a cogliere queste opportunità, anche aiutati dal fatto che
l’aggiudicazione dei lavori, a seguito della recente modifica del Codice degli
Appalti, ha previsto l’innalzamento della soglia per l’affidamento diretto (dai
40.000 ai 150.000 euro), favorendo la partecipazione delle micro e piccole
imprese. Purtroppo non tutte le amministrazioni comunali hanno colto questa
opportunità, rimanendo quindi ancorate alle procedure di gara abituali”.
“Per questi motivi – prosegue Bonomo- stiamo già studiando con attenzione il Decreto
Legge n. 34 del 30 aprile con il quale il Ministero dello Sviluppo Economico
prevede la concessione di contributi a tutti i Comuni per interventi di
efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. Interventi il
cui termine per l’inizio dei lavori è previsto per il 31 ottobre. Quelli
individuati dal nuovo Decreto sono temi da tempo all’attenzione di
Confartigianato come dimostrano iniziative quali Aedifica, dedicato al settore
dell’edilizia, e Citemos, il Festival della mobilità sostenibile. Per questo
riteniamo la nuova misura un’ottima occasione da cogliere al volo tanto per i
Comuni che vogliono innovare il loro territorio tanto per Confartigianato di
sostenere con la forza dei numeri la convinzione che attuare serie politiche di
crescita economica, anche attraverso queste semplici azioni, significa dare
attenzione al territorio e alle sue imprese, con benefici per tutta la comunità”.