INCENDIO di BRENDOLA – Risultati analisi di ieri sull’acqua: a Lonigo la situazione era ancora compromessa
Nella mattinata del 2 luglio era stato eseguito un campionamento nel Fiumicello Brendola poco dopo il punto di confluenza del Rio Signoletto, alimentato dalle acque di spegnimento dell’incendio.
Le analisi evidenziavano la presenza dei composti attesi considerata la tipologia dell’azienda, in particolare solventi, peraltro individuati anche nei prelievi dell’aria eseguiti nell’immediatezza dell’evento.
Tenuto conto delle condizioni di ossigeno già basse per le alte temperature del periodo, si ritiene che tali composti abbiano determinato un ulteriore progressivo consumo dell’ossigeno disciolto con conseguente moria dei pesci.
Nel percorso delle acque superficiali, la presenza di tensioattivi (non ionici) ha inoltre determinato ad ogni salto idraulico la formazione di schiuma persistente, provocando quindi un’ulteriore difficoltà allo scambio di ossigeno.
Per monitorare il corso d’acqua Fiumicello Brendola, il DAP di Vicenza ha inoltre prelevato il giorno 2 luglio tre campioni di acqua superficiale, uno a Sarego alle ore 16 e due più a sud nel comune di Lonigo, nello stesso punto ma in orari diversi alle ore 15.45 e alle ore 20.30, per valutare l’andamento sia spaziale che temporale dell’inquinamento.
Nel punto di prelievo di Sarego il corso d’acqua presentava solo una certa opalescenza e, infatti, i risultati delle analisi non presentano particolari criticità.
Il punto di prelievo di Lonigo è stato scelto come punto estremo di controllo in provincia di Vicenza e prima della confluenza al torrente Guà. In tale punto, nella giornata del 2 luglio, sono stati eseguiti, come detto, 2 prelievi:
- quello delle 15.45, che non ha evidenziato particolari criticità;
- quello delle 20.30 che ha evidenziato invece presenza di solventi organici, tensioattivi (non ionici) e basso tenore di ossigeno (incompatibile con la vita dei pesci). Il passaggio al salto idraulico provocava la formazione di schiuma e lo strippaggio di solventi (con odore tipico percepito dai presenti).
Nella giornata del 3 luglio è stato eseguito un controllo del tenore di ossigeno, importante parametro indicatore del grado di contaminazione, e di altri parametri nell’acqua del fiumicello Brendola, con strumentazione da campo, ottenendo i seguenti risultati:
Punto prelievo | Conc. O2 (mg/l) | Saturazione O2 (%) | Conducibilità elettrica (µS/cm) | pH | Temperatura | Data | Orario |
Fiumicello Brendola dopo ponte Via Pila Brendola | 6.74 | 76 | 636 | 7.5 | 16.4 | 03/07/19 | 16.55 |
Fiumicello Brendola ponte Monticello Fara | 3.37 | 41 | 545 | 7.5 | 22.7 | 03/07/19 | 17.20 |
Fiumicello Brendola Lonigo (prima cascata) | 0.52 | 6.2 | 425 | 7.6 | 23.6 | 03/07/19 | 17.35 |
Come si vede, nella parte a monte la situazione qualitativa dell’acqua era in via di normalizzazione mentre nel punto intermedio e ancor più a Lonigo, la situazione era ancora compromessa.
ARPAV prosegue nel monitorare la situazione con continui ulteriori campionamenti.
Si segnala, infine, che con decreto prefettizio n. 53437/2019 del 3 luglio 2019, il Prefetto della Provincia di Vicenza ha autorizzato, per ragioni di emergenza e quindi per porre rimedio alla ulteriore contaminazione del corso d’acqua Fiumicello Brendola e della rete fluviale a valle, che le acque di dilavamento piazzali e di spegnimento dell’incendio provenienti dal sito Isello Vernici Srl di Brendola, che recapitavano nel citato corso d’acqua, confluiscano presso l’impianto di depurazione di Montecchio Maggiore gestito da Acque del Chiampo.
Il decreto avrà validità fino al prossimo 11 luglio 2019, decorso il quale termine sarà valutata l’eventuale ulteriore necessità dell’autorizzazione così disposta in funzione delle risultanze dei valori dell’inquinamento che saranno acquisiti attraverso ripetuti campionamenti e valutazioni ad opera di ARPAV – Dipartimento Provinciale di Vicenza e del Dipartimento di Prevenzione dell’AULSS 8 Berica.