12 Luglio 2019 - 10.57

PASSAGGIO A NORD – La rinascita di SelvArt: nuova vita per gli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia

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«Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto», così scriveva Henry David Thoreau nel libro “Walden ovvero Vita nei boschi”. Camminare nei boschi, si sa, fa bene al corpo e alla mente; ma quando natura e arte si uniscono danno vita a spettacoli senza uguali. Lo sa bene Naturalarte, l’associazione che, con il patrocinio del Comune di Roana e del Consiglio Regionale Veneto, organizza dal 23 al 28 luglio “La rinascita di SelvArt”, il 4° simposio di arte naturale (land art) che andrà ad arricchire con le opere permanenti di dieci artisti il Parco Arte e Natura di Mezzaselva di Roana, distrutto dalla tempesta Vaia dello scorso 29 ottobre e ripulito grazie al duro lavoro dei volontari. Un’edizione che vedrà la nascita di nuovi percorsi e installazioni, create dagli alberi caduti durante il tragico evento, con l’obiettivo di fare rinascere SelvArt, ma non solo. «Con l’arte vogliamo sensibilizzare le persone, facendo loro comprendere l’importanza di tutelare e di apprezzare la bellezza della natura che ci circonda – racconta Marco Martalar, scultore e ideatore di SelvArt -. Cerchiamo di avvicinare soprattutto le nuove generazioni alla conoscenza del territorio e al rispetto della natura. Il bosco, finora, è stato visto da molti solo come un orto dove si raccolgono i frutti per poi venderli, non come un valore. Quando entri nel bosco, invece rinasci. Dobbiamo difendere la biodiversità e quei pochi luoghi naturali che ci sono rimasti, perché sono preziosi. Ecco perché diventa fondamentale che la gente entri nei boschi e ne percepisca l’inestimabile valore. Bisogna creare la cultura del bosco».

Il 4° Simposio di SelvArt
Ogni giorno, dalle 9:30 alle 18:30, sarà possibile assistere alla creazione delle nove opere da parte dei dieci artisti internazionali selezionati tra oltre 66 progetti candidati.  Ad ospitare alcune delle performance live saranno il Parco Archeologico del Bostel, la Trattoria Zanzibar, il Ristorante K2 e il Laghetto di Roana, mentre altre installazioni saranno realizzate direttamente dentro al bosco, lungo il percorso. «Il nuovo parco occuperà un ampio spazio dal Laghetto di Roana fino al parco originale, lungo un percorso di circa 4 km – spiega Martalar -. Si tratta di una strada forestale facilmente percorribile e adatta a tutti. Ogni anno, il percorso andrà ad arricchirsi con nuove opere, anche interattive e pensate per i bambini. Già a partire dal 2020, il sentiero si potrà percorrere anche in mountain bike. Ci piacerebbe inoltre renderlo, almeno in parte, accessibile ai disabili».
Gli artisti che daranno nuova vita ai rami e ai tronchi degli alberi caduti sono: Donald Buglass (Nuova Zelanda), Jarek Lustych (Polonia), Davide Tagliabue (Italia), Kiryl Krokholiou e Marija Markovic (Bielorussia), Marta Zucchinali (Italia), Diana Isabel Villasenor (Messico), Bettino Francini (Italia), Alessandro Pretto (Italia) e Aldo Pallaro (Italia).
Non solo scultura, sabato 27 luglio alle 17:00, presso la Baita Laghetto, in programma la presentazione del libro “C’era una volta il bosco” a cura di Paola Favero e Sandro Carniel, con video di Pier Francesco Macchi. Al laghetto di Roana, alle 21:00, la multivisione notturna in bosco “Se i boschi, un giorno…” dell’artista Paolo Spigariol, con musiche originali di Luca Nardon e Giuseppe Dal Bianco. Domenica 28 luglio, dalle 9:15, la passeggiata tra arte e scienza “I boschi fragili raccontano il cambiamento climatico” a cura di Progetto Insilva con Paola Favero, forestale; Cesare Lasen, geobotanico; Sandro Carniel, oceanografo; Daniele Zovi, scrittore esperto di foreste e di animali selvatici; Maria Luisa Dal Cortivo, entomologa, e Gianni Pavan, esperto di bioacustica. Saranno presenti anche gli artisti Giuseppe Dal Bianco, flautista e polistrumentista; Luca Nardon, percussionista; Damiano Fina, danzatore; Sara Tamburello, attrice, e Pierangelo Tamiozzo, cantautore.
Ogni sera, sarà inoltre possibile cenare con gli scultori in uno dei ristoranti tipici della zona.

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