“Fucilateli”, il documentario d’inchiesta in prima nazionale ad Asiago
Sarà Asiago, luogo suo malgrado protagonista tanto nella realtà quanto nell’immaginario collettivo degli eventi che hanno caratterizzato la Prima Grande mondiale, ad ospitare il debutto sul grande schermo dell’ultimo lavoro della casa di produzione cinematografica vicentina Sole e Luna Production.
Un luogo simbolico e significativo – Asiago, teatro del conflitto – che si lega al contenuto di “Fucilateli!” che della Grande Guerra affronta un argomento nuovo rispetto alla retorica tradizionale approfondendo un lato oscuro, per decenni celato e mai pienamente analizzato: quello della giustizia militare e della gestione del capitale umano.
Un documentario di inchiesta, un’indagine attenta e lucida, condotta ancora una volta con il massimo rigore scientifico da parte dei due autori e registi – Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon – e che idealmente prosegue il lavoro di approfondimento sul primo conflitto mondiale già avviato con “Cieli Rossi – Bassano in Guerra” uscito nel 2015. L’accuratezza che contraddistingue entrambi i prodotti è testimoniata anche dall’esclusiva certificazione rilasciata dal Comitato d’Ateneo per il Centenario della Grande Guerra dell’Università padovana, che ha attestato l’instancabile lavoro degli autori ed avviato per “Fucilateli” una collaborazione che ha contribuito a rendere unico il progetto che pure ha ottenuto il patrocinio e la collaborazione del Ministero della Difesa.
Prodotto in collaborazione con il Comitato Storico Scientifico per gli Anniversari di Interesse Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Veneto, il Consorzio BIM Piave di Treviso e l’Unione Montana del Grappa, “Fucilateli” è già stato proiettato lo scorso maggio al Senato della Repubblica in anteprima a luglio al Piccolo festival della cultura locale a Valrovina di Bassano del Grappa.
Il debutto sul grande schermo di “Fucilateli”, con la prima nazionale, è in programma al cinema Grillo Parlante di Asiago (VI) sabato 14 settembre alle ore 20.45 e in replica domenica 15 settembre alle ore 18.00. La tappa segnerà il via del tour nazionale, messo a punto grazie alla distribuzione della veneta Emera, e toccherà molte altre sale di tutto il Paese: da Padova a Genova, da Catanzaro a Sassari, da Calenzano a Montebelluna.
I registi saranno presenti alla proiezione per il successivo confronto col pubblico.
“Fucilateli – Commissione d’Inchiesta su Caporetto 1918 – 19” fornisce una visione inedita di una delle pagine più tristi della storia italiana con i suoi 5 milioni di uomini mobilitati, 800mila uomini a processo, 750 condanne a morte eseguite e racconta la vicenda, piena di ombre e di incertezze, delle centinaia di fucilazioni sommarie avvenute durante la Grande Guerra.
Fulcro dell’indagine sono i lavori della Commissione d’Inchiesta su Caporetto istituita il 12 gennaio 1918 dall’allora presidente del Consiglio dei Ministri, Vittorio Emanuele Orlando, per determinare le responsabilità militari e personali che gettarono l’Italia in una situazione di estremo pericolo ma anche – forse – per trovare un capro espiatorio e per placare l’opinione pubblica, specialmente nei territori colpiti dal disastro, costretti ad essere profughi o restare occupati forzatamente per un intero anno.
241 sedute, 1012 testimoni ascoltati e 2310 documenti esaminati: questi alcuni numeri di quella Commissione che completò i propri lavori il 25 giugno 1919 e a cui si aggiunge, sempre nel 1919, l’altrettanto importante relazione redatta dall’Avvocato Generale, Donato Antonio Tommasi che portò alla luce fatti relativi alle fucilazioni sommarie scatenando le reazioni della popolazione che iniziò a mandare lettere e testimonianze ai giornali dell’epoca, con storie e fatti di cui erano stati testimoni, tanto da “costringere” il Governo a secretare gli atti per riportare un clima di pace e di ordine.
Il documentario ricostruisce le vicende che hanno portato il Generale Andrea Graziani ad essere ricordato per sempre come il “Generale Fucilatore” e racconta alcuni dei casi più eclatanti come quello della Brigata Ravenna, Aqui, Catanzaro e Sassari, a cui il documentario dedica un approfondimento.
Spiega la regista Giorgia Lorenzato: “Asiago e le località limitrofe sono state teatro di guerra per tutta la durata del conflitto e uno degli avvenimenti più rilevanti, quello della Strafexpedition, si consumò proprio qui nel 1916. Ma non solo.
Ad Asiago avvenne il famoso caso della Brigata Sassari nel quale viene ucciso il Maggiore Marchese e che viene trattato anche nel documentario. L’importanza che assume questo caso all’interno del documentario è rilevante soprattutto perché ci permette di analizzare i fatti anche dal punto di vista psicologico e psichiatrico grazie al supporto del Capitano Fanelli dello Stato Maggiore dell’esercito”.
Spiega il regista Manuel Zarpellon: “Quello prodotto è un racconto di storia e di sangue, di giustizia e di ingiustizia, di scienza e di coscienza. E’ il proseguo ideale, morale e storico di quel percorso di ricerca innescato con Cieli Rossi qualche anno fa e con la preparazione dei contenuti per il MeVe di Montebelluna inaugurato lo scorso anno, e che ci ha condotto ad approfondire le tante pagine rimaste nascoste del primo conflitto mondiale.
E’ anche una sfida: quella di riuscire a narrare questi temi finora oscuri con il giusto distacco, con oggettività ed imparzialità e con l’intento di fornire a chi fruisce del documentario non l’interpretazione ma la chiave per interpretare e trarre le proprie personali conclusioni.
E’, infine, anche e sopratutto un’operazione di squadra che ci ha visti parte di una rete che ha messo assieme persone e professionisti solo apparentemente distanti: dagli storici, ai militari, dai rappresentanti delle istituzioni, agli studiosi. Un network qualificato e competente che ha reso ancor più autorevole il contenuto del documentario”.
A guidare lo spettatore in questo viaggio nella storia e nella violenza, la voce narrante del giornalista Stefano Amadio, e gli autorevoli interventi del professor Marco Mondini, storico e membro del Comitato d’Ateneo per il Centenario della Grande Guerra dell’Università degli Studi di Padova, della dottoressa Irene Guerrini e del dottor Marco Pluviano, tra i massimi esperti in campo di pena capitale durante il Primo Conflitto. L’estrema rilevanza del progetto ha indotto l’Ufficio Comunicazione del Ministero della Difesa, ad affidare al Maggiore Fanelli l’analisi psicologia e al Procuratore Militare della Repubblica Marco De Paolis l’approfondimento giuridico.
“Oltre che agli aspetti legati alla giustizia sommaria, il documentario si sforza di far emergere l’aspetto umano del conflitto. Quell’umanità che apparentemente pare non esserci stata. “Fucilateli“ ricorda quindi anche il dramma vissuto dalla popolazione travolta dall’onda di Caporetto con migliaia di persone costrette a fuggire, diventando profughe, o a rimanere sotto assedio per un anno intero tanto che ancora oggi nei territori occupati il 1917 viene ricordato come l’anno della fame.
E ancora, il documentario – che si sofferma sulle azioni di sette protagonisti militari dell’epoca – Generale Armando Diaz, Generale Luigi Cadorna, Generale Donato Antonio Tommasi, Generale Andrea Graziani, Generale Luigi Capello, Generale Giuseppe Della Noce, Capitano Alfredo Caloro – cerca di capire se Cadorna realmente fu l’uomo delle fucilazioni, colui che le pretese e le incoraggiò, scoprendo invece che il sistema giudiziario militare con l’avvento di Diaz – considerato dai più il “maresciallo della vittoria” – non cambia e le situazioni difficili che anche lui si troverà di fronte verranno gestite con gli stessi strumenti messi nelle mani di Cadorna da un sistema giuridico molto distante dal concetto di diritto odierno”, conclude Giorgia Lorenzato.
Interviene Chiara Stefani, presidente del consiglio comunale di Asiago e delegata ai Percorsi alla Memoria: “Nell’arco temporale del Centenario della Grande Guerra nella programmazione culturale della nostra città sono stati affrontati molteplici aspetti del conflitto, più o meno controversi. Un apprezzamento va a Sole e Luna Production per aver affrontato con estrema onestà intellettuale un’altra tematica anch’essa ancora oggi controversa e cioè quella della giustizia militare e delle fucilazioni sommarie che, tra l’altro hanno interessato direttamente anche il nostro Altopiano“.