Progetto Educazione alla legalità, uno spettacolo teatrale e la presentazione di due libri
Continua il progetto di Educazione alla legalità, promosso dal Comune di Vicenza con il patrocinio della Regione del Veneto e in collaborazione con Linea Edizioni, l’Associazione Cosa Vostra, e con il nuovo sostegno di Unicredit. Dopo gli appuntamenti dei mesi scorsi, fra cui ricordiamo la presentazione del libro “Educazione alla legalità”, la mostra dedicata alle figure dei giudici Falcone e Borsellino, con la presenza di Fiammetta Borsellino, e l’appuntamento con il giornalista di Repubblica Attilio Bolzoni, ci avviciniamo alla fase conclusiva del 2019 con tre appuntamenti gratuiti molto significativi in programma il 22, 26 novembre e 4 dicembre.
Le iniziative sono state presentate dal sindaco Francesco Rucco, dall’assessore Silvia Maino con deleghe a patrimonio, contratti, trasparenza amministrativa, prevenzione della corruzione, protezione dei dati personali, da Caterina Soprana, presidente della quarta Commissione consiliare Sviluppo economico e attività culturali e consigliere delegato ai diritti civili, diritti umani e cultura di pace e da Renzo Chervatin, Responsabile sviluppo territoriale di Unicredit.
Partecipano anche l’Associazione Nazionale Polizia di Stato con il presidente Salvatore Cosentino e il segretario generale Giovanni Piredda e l’Associazione Grazia Deledda.
Si parte con un libro che è anche una testimonianza, quella di Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, assassinato dalla mafia nel 1982. Si continua quindi con un momento artistico, lo spettacolo teatrale su Emanuela Loi, che approccia il tema da un punto di vista più emotivo ed empatico, e che narra quel mondo di vittime della mafia meno conosciuto ma altrettanto doloroso, quello degli agenti di scorta, che persero la vita nel compimento del loro dovere, difendendo gli stessi valori per cui i magistrati che proteggevano stavano combattendo. Infine un testo esplicitamente rivolto ai più giovani, grazie alla collaborazione dell’associazione Cosa Vostra, che spiega ai ragazzi il nuovo volto di una mafia molto vicina a noi, radicata nel Nordest.
“A seguito dell’interesse suscitato dalla mostra su Falcone e Borsellino allestita nella sede dell’Università di Vicenza visitata da numerosi studenti che hanno dimostrato di voler approfondire il tema della legalità, proseguiamo ora con altri appuntamenti rivolti a tutta la popolazione durante i quali si parlerà di sicurezza democratica ed economica, prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione – ha dichiarato il sindaco Francesco Rucco -. In questo modo cerchiamo di avviare un’attività di sensibilizzazione certamente rivolta a tutti i cittadini, con momenti dedicati in particolare agli studenti che devono conoscere per comprendere e fare in modo che eventi incresciosi non si ripetano mai più. Consapevolezza, conoscenza e studio sono gli strumenti migliori garantire la legalità”.
“Si tratta di tre appuntamenti che attestano che il nostro percorso prosegue con convinzione, e ci auguriamo possa continuare anche nel 2020, sempre con l’obiettivo di diffondere e approfondire la cultura della legalità – ha spiegato il consigliere comunale Caterina Soprana -. L’interesse dimostrato da parte delle scuole (la mostra ha avuto tantissime classi in visita, mentre la replica per le scuole dello spettacolo ha già quasi registrato il tutto esaurito) ci spinge a continuare a lavorare in modo incisivo con e per i ragazzi, cercando di far crescere in loro la consapevolezza del fenomeno mafioso. Se oggi questo è sicuramente meno eclatante, rispetto agli anni ’80 e ’90, non dobbiamo dimenticare che è sempre presente, spesso in modo subdolo, operante in una ingannevole veste di “normalità”, che tuttavia infetta il tessuto economico e la pubblica amministrazione, e non solo al Sud. Una mafia che, tristemente, oggi potremmo definire “anche di casa nostra”.”
“Un importante passo verso la cultura della legalità è stato fatto recentemente dalla giunta comunale che ha recepito un importante protocollo regionale volto a contrastare i tentativi di infiltrazione mafiosa o della criminalità organizzata in settori molto delicati – è intervenuta l’assessore Silvia Maino -: contratti pubblici, forniture e servizi. Con questo protocollo la soglia di attenzione sarà maggiore. In conformità con le norme nazionali, per garantire la trasparenza e il principio di legalità nel settore dei contratti pubblici, il protocollo stabilisce che le stazioni appaltanti possono prevedere, negli avvisi, nei bandi di gara, nelle lettere di invito, la sanzione dell’esclusione dalla gara in caso di mancato rispetto delle clausole contenute nel protocollo stesso”.
Programma
Venerdì 22 novembre alle 18 a Palazzo Trissino, nella sala degli Stucchi, verrà presentato il libro “Ecco chi sei, nostro padre”, che racconta racconta la figura di Pio La Torre, primo e unico parlamentare della Repubblica ucciso dalla mafia mentre era ancora in carica. A trentacinque anni dalla sua morte, avvenuta il 30 aprile 1982, i suoi due figli, Franco e Filippo, narrano l’eccezionale normalità di un eroe “che non ha mai voluto diventare un eroe”, e l’umanità di un uomo e di un padre ancora scomodo, che interroga ciascuno di noi, chiedendoci fino a dove siamo disposti a metterci in gioco per vivere davvero le nostre battaglie. Sarà presente Franco la Torre, per incontrare il pubblico, e spiegare come suo padre condusse il suo percorso, attraverso un’identificazione totale nella sua battaglia.
Il 26 novembre il Teatro Astra ospiterà lo spettacolo teatrale “Io, Emanuela. Agente della scorta di Paolo Borsellino” che inizierà alle 20.45. Il 27 novembre alle 10 è in programma invece per le scuole.
Un momento artistico che, pienamente in tema con le finalità del progetto, si propone di coinvolgere il pubblico in maniera più emotiva e meno didascalica, aspetto importante, soprattutto nei confronti dei ragazzi. La rappresentazione è a cura di “Progetti e regie”, con la regia di Sara Poli e l’interpretazione di Laura Mantovi. Narra la vita di Emanuela Loi, giovane (23 anni) agente di Polizia che, al suo primo incarico, viene assegnata alla scorta di Paolo Borsellino, con il quale morirà tragicamente nella strage di via D’Amelio. La rappresentazione racconta una vita spezzata e un pezzo di storia che nessuno dovrebbe dimenticare. Sotto forma di monologo, intenso e ben recitato, lo spettacolo è gratuito ed è adatto anche al pubblico adolescente, per l’equilibrio con cui è narrato e per la forza dei valori che trasmette.
“Un ringraziamento particolare va ad Unicredit, per aver creduto nel nostro progetto, contribuendo attivamente a sostenere le spese. Grazie al suo supporto, entrambe le repliche vengono offerte gratuitamente al pubblico e alle scuole” – commenta Soprana.
Il 4 dicembre alle 18 nella sala degli Stucchi di Palazzo Trissino verrà presentato il libro “Mafia come M. La criminalità organizzata nel Nordest spiegata ai ragazzi”, Linea Edizioni, a cura dell’associazione “Cosa Vostra”, con Francesco Trotta e Pierluigi Granata, già colonnello della guarda di finanza.
Un libro dell’associazione “Cosa Vostra” che, fin dalla sua fondazione, si è posta l’obiettivo di parlare ai giovani, sensibilizzandoli e, soprattutto dialogando con loro, su un tema complesso come quello della mafia e, più in generale, della legalità. “Mafia come M” mira a far comprendere, sulla base delle storie passate e di quelle più recenti, come si presenta oggi la mafia.
Il libro, focalizzato sul fenomeno della criminalità organizzata nel Nordest, si avvale di una prefazione di Franco La Torre, figlio del parlamentare ucciso dalla mafia nel 1982, e di Attilio Bolzoni, giornalista di Repubblica esperto di vicende di mafia, entrambi già nostri ospiti in incontri precedenti.
In particolare, “Mafia come M” traccia in maniera puntuale la genesi delle mafie che si sono stanziate nel Nordest. Mafie che ancora oggi tendono a non essere considerate dalla popolazione come fenomeni reali e pericolosi, nonostante le inchieste e le operazioni della magistratura. Il volume tocca argomenti come le mafie straniere, l’ecomafia, il riciclaggio di denaro sporco e le false fatturazioni, i beni confiscati e la corruzione e, tramite il ricordo delle vittime di mafia, vuole incentivare una maggiore consapevolezza nei confronti del fenomeno, perché, come afferma Cosa Vostra, la speranza vive dove “è gettato il seme della conoscenza”.