Brendola vuole il nome sul nuovo casello autostradale
Nel Consiglio Comunale del 27 novembre il Comune di Brendola ha deciso di intraprendere un procedimento per ottenere l’attribuzione della doppia denominazione “Montecchio – Brendola” al casello autostradale dell’A4 Torino-Venezia, nel casello attualmente denominato “Montecchio”. Secondo una datata normativa tecnica istituita negli anni ‘80 dall’apposito Comitato per la segnaletica e toponomastica istituito presso l’AISCAT (Associazione Italiana Società Concessionarie di Autostrade e Trafori), infatti, il Casello in questione sin dall’origine avrebbe dovuto recare la denominazione di “Brendola” ossia il Comune dove insiste parte dell’attuale casello anche il secondo nome di “Montecchio”, ossia il Comune vicino di importante notorietà sia industriale che turistica oltre che costituire sede delle rimanente parte del Casello. “In occasione della costruzione del nuovo casello interamente sotto Brendola – spiega il Sindaco Bruno Beltrame – chiediamo che si applichi correttamente la normativa in vigore indicando la doppia denominazione Montecchio – Brendola”. “Non si tratta semplicemente di un aspetto campanilistico – spiega Beltrame – ma di una conferma identitaria che sottolinea ancora di più il nostro attaccamento al territorio, un ulteriore segnale per evidenziare la nostra volontà di emergere come territorio unico e con caratteristiche precise”. Il Comitato dell’Aiscat, inoltre, per prassi assegna attualmente la doppia denominazione ai nuovi caselli sui cui territori ricade sia la sede del casello che la sede degli svincoli. Un precedente piuttosto recente si rileva nell’autostrada Valdastico Sud, dove l’uscita autostradale era prevista solo con l’indicazione “uscita Longare” ovvero verso i comuni dei Colli Berici. Il Comune di Montegaldella, pur essendo molto piccolo (circa 1.200 abitanti) è riuscito a far inserire la denominazione “Longare – Montegaldella“ proprio perché un Comune si riferiva all’area Ovest e l’altro all’area Est. La doppia denominazione è quindi assolutamente necessaria anche ai fini di un migliore razionale deflusso del traffico dall’autostrada, come spiega il capogruppo di maggioranza, il consigliere Danilo Cracco: “Sarebbe utile, indirettamente, per favorire un turismo verso i Berici di cui Brendola è la porta d’ingresso paesaggistica, ma soprattutto per favorire gli autotrasportatori”. E l’Assessore alle Attività Produttive Giuseppe Rodighiero aggiunge: “Per il traffico pesante verso le imprese collocate nell’area che va da Brendola verso Lonigo, l’indicazione autostradale che omette il nome di “Brendola” può comportare il rischio di far transitare gli automezzi dall’uscita autostradale verso Montecchio Maggiore, Arzignano e gli altri comuni verso nord piuttosto che verso sud-ovest, quindi verso Brendola. In un periodo in cui la competitività delle imprese si gioca sui margini, spesso risicati, è fondamentale ridurre i tempi del trasporto e il rischio di ritardi nelle forniture. La doppia denominazione Montecchio-Brendola può certamente aiutare”. “Senza contare le pericolose manovre di inversione di marcia dei tir instradati nella direzione sbagliata” – aggiunge Cracco. Inoltre, la doppia denominazione si imporrebbe ancora più necessaria se si avverasse il gap di sfasamento temporale di circa 4 o 5 anni fra l’apertura della Strada Pedemontana e l’apertura del nuovo Casello con potenziale riversamento sulla viabilità ordinaria fino anche a 50.000 veicoli al giorno. Senza contare che lo spostamento del casello comporterà un innegabile mutamento dei luoghi: “Per Montecchio si realizzerà l’allontanamento dei gas di scarico dalla popolosa zona residenziale di Alte verso la meno frequentata zona artigianale di Via Natta – spiega il Sindaco Beltrame – al contrario, per Brendola, ci sarebbe un peggioramento dovuto ad un maggiore sviluppo dei tratti di svincoli stradali che passeranno da circa 1.000 metri a circa 5.000 metri, con aumento dei tempi di percorrenza dei veicoli”. Alberto Rossi, Consigliere Comunale con delega alle problematiche ambientali, commenta: “Il riconoscimento della denominazione potrebbe essere una parziale compensazione degli impatti subìti dal nostro Comune a livello ambientale, di traffico veicolare ed acque piovane dei raccordi stradali che convogliano tutte sul Fiumicello Brendola”. Infine, Livio Zarantonello, Consigliere dell’Associazione Industriali Ovest Vicentino per il Comune di Brendola, sottolinea: “Personalmente sono d’accordo e appoggio l’iniziativa e per questo, in occasione del consiglio dell’Associazione Industriale dell’Ovest Vicentino, che si è tenuto il 27 novembre, ho ritenuto importante coinvolgere i rappresentanti dell’associazione dei comuni che vanno da Recoaro e Chiampo, passando per Montecchio Maggiore, fino oltre Lonigo. La richiesta è stata discussa nel consiglio dell’Associazione Industriali dell’Ovest vicentino che, dopo aver attentamente valutato l’opportunità della proposta, si è espresso positivamente, anche se con qualche parere non concorde motivato non tanto dalla legittima richiesta del Comune di Brendola, bensì dalla convinzione di mantenere l’attuale indicazione più semplice possibile. Le ragioni del Comune di Brendola sono, a mio avviso, ancora più legittime se consideriamo che il casello è collocato completamente nel territorio del comune di Brendola e che gli svincoli sono per il 75% posti entro gli stessi confini – continua Zarantonello – inoltre, per tutte le attività industriali e commerciali del Sud-Ovest, sarà molto più semplice fornire ai propri Clienti e Fornitori la semplice indicazione: “Prendere l’uscita di Brendola e proseguire poi verso… La presenza del nome Brendola, abbinato a quello di Montecchio Maggiore, indirettamente crea una grande pubblicità per il nostro comune, senza nulla togliere a quello di Montecchio Maggiore, tenendo conto che la A4 ha un transito giornaliero di circa 280 mila veicoli”. “Per queste e altre considerazioni – conclude Zarantonello – il Consiglio dell’Associazione Industriali Ovest Vicentino, plaude all’iniziativa e si augura che la Giunta Comunale, raggiunga con determinazione l’obiettivo che porterà solo benefici e visibilità al nostro territorio che comunque è sempre un valore commerciale”.