Palazzo Chiericati, al via i lavori di restauroper 2 milioni e mezzo di euro
Sono partiti in questi giorni i lavori di restauro, risanamento conservativo dell’ala ottocentesca di Palazzo Chiericati, un intervento del valore di 2 milioni e mezzo di euro che aumenterà di circa 700 metri quadrati la superficie espositiva del museo civico.
Questa mattina il sindaco Francesco Rucco, l’assessore ai lavori pubblici Matteo Celebron e l’assessore alla cultura Simona Siotto presentano il restauro e le complesse operazioni di spostamento delle opere preliminari all’intervento.
“Partono i lavori all’ala ottocentesca di Palazzo Chiericati – ha dichiarato il sindaco Francesco Rucco – . Si tratta di un intervento importante che completa il decennale progetto di restauro avviato dalla passata amministrazione. Con l’aiuto significativo di Fondazione Cariverona e di Fondazione Roi contiamo di portare a termine una scommessa che darà alla città e ai turisti un’ulteriore occasione di crescita culturale attraverso la piena e più moderna valorizzazione del patrimonio artistico conservato in questo splendido palazzo”.
I lavori all’ala ottocentesca sono stati finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona per 1 milione e 500 mila euro, in aggiunta al milione di euro già stanziato dal Comune con mutuo.
L’intervento va a completare i radicali restauri eseguiti nell’ultimo decennio nell’edificio cinquecentesco e nell’ala novecentesca.
Negli ultimi 10 anni il complesso del Chiericati è stato infatti interessato da interventi per circa 6,5 milioni di euro (restauro ala cinquecentesca e ala novecentesca), a cui si aggiungono ora ulteriori 2,5 milioni di euro (restauro ala ottocentesca), per un totale di 9 milioni di euro.
L’allestimento dell’ala ottocentesca è già stato finanziato dalla Fondazione Roi per oltre mezzo milione di euro.
“Con questo nuovo e ambizioso progetto di restauro – ha ricordato l’assessore Matteo Celebron – confermiamo il nostro impegno nella valorizzazione di gioielli unici al mondo, che danno lustro alla città e si dimostrano attrattivi per il turismo. L’intervento consentirà il completamento del percorso espositivo del museo, la predisposizione di nuovi spazi a servizio del pubblico al piano terra e la realizzazione di ambienti riservati al personale museale in un nuovo piano appositamente ricavato”.
“Il via ai lavori – ha aggiunto l’assessore alla cultura Simona Siotto – è stato preceduto da un complesso intervento di spostamento delle 1704 opere d’arte fin qui ospitate nell’ala oggetto del restauro. Si è trattato di un’attività molto impegnativa, coordinata con estrema professionalità da personale del servizio attività culturali e museali. Il piano nobile dell’ala ottocentesca è stato infatti adibito a spazio espositivo fino all’ottobre del 2011 e successivamente è stato utilizzato come deposito di opere che, in vista dei lavori, è stato necessario spostare con massima cautela e assoluto rigore”.
Ai lavori avviati in questi giorni seguiranno il recupero degli ambienti del piano terra che si affacciano su corso Palladio, dove, con una spesa di 290 mila euro già finanziata, sarà ricavata la nuova biglietteria e sede dello Iat.
Del progetto di recupero complessivo di Palazzo Chiericati restano infine da finanziare e realizzare la caffetteria, anch’essa affacciata su corso Palladio, e il recupero dei locali sovrastanti, oltre che il restauro delle barchesse, destinate al deposito delle opere lapidee, e alla realizzazione di un nuovo volume vetrato di collegamento tra l’ala palladiana e l’ala ottocentesca, che garantirà la circolarità del percorso museale sia al piano terra che al piano nobile, in sostituzione del collegamento sospeso realizzato nel dopoguerra.
I lavori di restauro e allestimento dureranno circa 18 mesi durante i quali il museo potrà restare regolarmente aperto al pubblico.
I lavori all’ala ottocentesca
Il restauro dell’ala ottocentesca, il cui progetto è seguito dall’assessorato ai lavori pubblici, è stato preceduto da un’importante fase di indagini preliminari per la verifica dello stato di conservazione del fabbricato, per valutare il consolidamento delle strutture esistenti mirato sia all’inserimento di nuove strutture (viene realizzato un nuovo piano) sia al miglioramento del comportamento sismico del fabbricato, per il quale è stata effettuata una verifica di vulnerabilità.
La campagna di indagini geotecniche, geofisiche e strutturali ha consentito di ottenere un quadro abbastanza definito delle condizioni di murature e solai, in modo da limitare le verifiche nel corso dei lavori.
Tuttavia, poiché alcune indagini, come i saggi archeologici preventivi, erano difficilmente eseguibili per la presenza di materiali da smaltire ed impianti da spostare, in accordo con la Soprintendenza le opere di scavo saranno condotte in regime di assistenza archeologica.
Interventi sostanziali sono previsti per il consolidamento di solai lignei, in relazione alle nuove portate richieste dal progetto.
Per quanto riguarda gli impianti, il progetto prosegue quanto definito con il restauro dell’ala monumentale e di quella novecentesca.
Nel dettaglio, saranno realizzati i nuovi spazi di accoglienza per i visitatori, con nuovi servizi igienici che sostituiranno quelli provvisori attualmente allestiti nel cortile interno, un guardaroba, un bookshop ed un nuovo collegamento verticale (scale ed ascensore), oltre a nuovi spazi a servizio del personale del museo, anch’essi dotati di servizi igienici e di uno spogliatoio, nonché un deposito per le opere, che va ad aggiungersi a quello ospitato nell’ala cinquecentesca.
I progettisti dell’intervento sull’ala ottocentesca sono l’architetto Emilio Alberti (opere architettoniche), il professor ingegner Claudio Modena (opere strutturali) e l’ingegner Bruno Frinzi (opere impiantistiche).
La direzione lavori e il coordinamento della sicurezza sono stati affidati al professor architetto Eugenio Vassallo, all’architetto Andrea Donadello, all’ingegner Roberto Ferrari, e alla restauratrice Valentina Piovan.
Il responsabile del procedimento è l’ingegner Giovanni Fichera.
L’importo dei lavori a base d’asta è stato fissato in 1.885.000 euro, di cui 40 mila euro per la sicurezza. L’importo del contratto è pari a 1.495.372 euro, con un ribasso del 21,118%.
La gara d’appalto, effettuata con procedura aperta mediante offerta economicamente più vantaggiosa, ha visto l’affidamento dei lavori all’ ATI tra le ditte CO.I.MA srl, Camisano V.no (Vi) – Gheller srl, Solagna (Vi) – SO.GE.DI.CO. srl, Marghera (Ve).
Le attività preparatorie di sgombero dei locali
Lo sgombero dei locali dell’ala ottocentesca ha riguardato tutto il piano nobile, metà del primo piano (nell’altra metà c’era l’abitazione del custode casante, già svuotata a maggio 2019), oltre alla sala al piano terra dove si trova attualmente la control room e a un locale delle barchesse (ex centrale termica), per un totale di 19 stanze.
Le opere d’arte ricollocate, in parte nel deposito del sottotetto in parte in una location fuori dal palazzo, sono state 1704: 824 dipinti, 384 sculture, 96 cornici, 400 arti applicate, oltre a mobilio, reliquie e arredi religiosi.
Tutte le opere sono state soggette a controllo inventariale e sono state accuratamente imballate e stoccate da operai specializzati coordinati da personale del museo.
Con l’occasione, gli elenchi riportanti l’esatta collocazione di tutte le opere del museo sono stati dettagliatamente aggiornati e integrati con mappe topografiche.
L’intervento di spostamento ha comportato una spesa di 43.785 euro.