Arriva il “Coding nelle scuole”
Un progetto ISF per mille studenti e 120 docenti finanziato tramite bando della Regione Veneto e promosso dalla ex manager IBM Isabella Chiodi per contribuire a ‘mettere a sistema’ l’insegnamento della programmazione informatica a scuola (con il linguaggio ‘Scratch’ del MIT di
Boston). Si apre ad un nuovo approccio nell’insegnamento di materie scientifiche e umanistiche.
Un ‘Lego del XXI secolo’ che allena gli studenti ad affrontare il cambiamento, anche nel lavoro.
Un moderno, divertente modo di imparare che attraverso la creazione di animazioni al computer allena gli studenti a trovare soluzioni e a prepararsi per un futuro in cui, anche nel lavoro, il cambiamento sarà una costante. È il coding, il linguaggio di base della programmazione
informatica che la onlus ISF -Informatici Senza Frontiere, per iniziativa di Isabella Chiodi -già vicepresidente Europa di IBM – sta diffondendo in 14 Comuni grazie ad un progetto in
collaborazione con l’Ufficio Ambito Territoriale nr.8 di Vicenza e finanziato dalla Regione Veneto (tramite un bando per il Terzo Settore) con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Sono 120 i docenti, prevalentemente della scuola secondaria di primo grado ma anche della primaria, che 15 volontari di ISF stanno formando da novembre; nella seconda fase del progetto, a partire da febbraio, questi docenti potranno iniziare a insegnare agli studenti, affiancati da tutor
ISF, il linguaggio Scratch 3.0 sviluppato dal Media Lab del MIT di Boston (a disposizione gratuitamente online). L’insegnamento, che seguirà la didattica esperienziale suggerita dallo stesso MIT, coinvolgerà potenzialmente tra 800 e 1000 studenti.
Sei gli Istituti Comprensivi coinvolti (di cui uno nel veronese): IC ‘A. Palladio’ di Pojana Maggiore (Scuole di Pojana, Orgiano, Campiglia dei Berici), IC ‘G.Ciscato’ (scuole di Malo e Monte di Malo), IC ‘N. Dalle Laste’ (scuole di Marostica, Pianezze e Schiavon), IC ‘Valdagno 2’ (scuola di
Valdagno), IC ‘A.Crosara’ (scuola di Cornedo Vicentino) e la scuola secondaria di 1° FincatoRosani dell’IC ‘Verona 15’.
Mettendo in fila una serie di istruzioni al computer gli studenti possono costruire animazioni di qualsiasi tipo: narrativo, artistico o scientifico. Un approccio che stimola la logica, il metodo, la creatività e anche il lavoro di gruppo. “Non si tratta di creare tanti programmatori in erba-sottolinea
Isabella Chiodi, oggi volontaria ISF e coordinatrice dell’area formazione-; imparare il coding significa abituarsi a padroneggiare in maniera attiva tecnologie sempre più pervasive e a sviluppare il pensiero computazionale. Abituarsi cioè ad analizzare problemi complessi e a scomporli per
trovare soluzioni; una sorta di ‘Lego del XXI secolo’, un approccio utilissimo per ‘allenare’ il cervello al cambiamento che sarà una costante nella vita degli adulti di domani, qualsiasi sarà il lavoro che
sceglieranno. Il coding, inoltre, è un ottimo modo per avvicinare anche le ragazze alle discipline scientifiche Stem. Nella scuola in questi anni –conclude Chiodi- sono nate diverse iniziative per diffondere il coding, ma in maniera isolata; solo ‘mettendole a sistema’ però si può massimizzarne
l’impatto e creare valore. Il progetto Coding nelle Scuole di ISF è nato proprio per offrire un contributo in questo senso”.
“Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa – ha spiegato Carlo Alberto Formaggio, dirigente dell’ UAT di Vicenza; riteniamo infatti fondamentale per la scuola aprirsi all’innovazione e al mondo esterno e in questo possono essere di grande aiuto i professionisti. Contiamo di poter
ulteriormente ampliare questa esperienza già dal prossimo anno scolastico. L’auspicio è che, nell’arco di pochi anni, si possano coinvolgere gli studenti delle classi prime della scuola secondaria
di 1° di tutti i 70 Istituti comprensivi della provincia”.
Alla conferenza stampa hanno preso parte anche i docenti delle scuole medie di Pojana Maggiore, Tiziana Manfrin e della scuola Fincato-Rosani di Verona, Roberto Fenzi, dove lo scorso anno ISF ha avviato il progetto in via sperimentale e con grande successo. Scratch è stato utilizzato, nel
caso di Pojana, anche per avvicinare gli alunni allo studio de ‘La Divina Commedia’; gli studenti, già formati lo scorso anno durante il progetto pilota, hanno scelto un personaggio di un girone dell’Inferno animandolo al computer. Un’esperienza entusiasmante che ha stimolato il lavoro di
gruppo e coinvolto con profitto anche studenti che pensavano di non essere portati per la materia. Il vantaggio di questa metodologia è infatti che può essere utilizzata nell’insegnamento di qualsiasi
disciplina. Anna Maria Cardi, responsabile dell’innovazione della didattica dell’ UAT di Vicenza, è intervenuta per spiegare in che modo, nelle diverse discipline, l’attività didattica con Scratch può
essere valutata, se opportunamente progettata. ISF- Informatici senza Frontiere è una onlus che lavora per colmare il divario digitale e per
favorire un processo di crescita, individuale o di gruppo, che porti ciascuno ad appropriarsi consapevolmente delle proprie potenzialità attraverso le conoscenze e le tecnologie informatiche.
Promuove inclusione e sviluppo attraverso un uso della tecnologia più intelligente, sostenibile e solidale. Sono 12 le sezioni regionali in tutta Italia e oltre 300 i soci che offrono il proprio tempo, le
proprie competenze, esperienze e passioni informatiche per contribuire a realizzare progetti noprofit privilegiando contesti di emarginazione e difficoltà e situazioni di emergenza, in Italia e nei
Paesi in via di sviluppo. ISF, con centinaia di progetti attivi, è un’importante presenza al Vertice Mondiale 2013 ITU dell’ONU come rappresentante a livello europeo di ciò che l’IT può fare nel
settore della disabilità.