27 Aprile 2020 - 15.36

Turismo cenerentola della Fase 2, la Regione al Governo: “Sveglia!”

“Adesso il Governo deve cambiare registro e dare qualche certezza in più a un settore che sta pagando un tracollo sanguinosissimo a causa innanzi tutto della pandemia, ma ora anche del logorante tergiversare sulle decisioni da prendere per avviare la cosiddetta ‘fase 2’. A Roma devono smetterla di riempirsi la bocca con vuoti e stucchevoli riconoscimenti della preziosità del turismo e poi non dare alcuna reale prospettiva di ripresa a questa economia”.

È duro il giudizio dell’assessore regionale Federico Caner sulle modalità di uscita dal lockdown illustrate ieri dal premier Giuseppe Conte, in particolare per quanto riguarda il settore turistico e il suo vasto indotto.

“Va bene il no al ‘liberi tutti’, va bene lavorare ai protocolli sulla sicurezza – afferma l’assessore –, ma non è accettabile che si continui a rinviare ogni decisione sulle date di apertura e sulle regole certe per attuarla. Imprenditori e lavoratori hanno bisogno di sapere quando e come potranno tornare a fare il loro mestiere, perché siamo ormai al conto alla rovescia: se si aspetta ancora, la stagione estiva sarà definitivamente e totalmente compromessa, per il mare come per la montagna, per il lago come per le terme e per tutte le altre destinazioni turistiche del Veneto”.

Caner, così come altri suoi colleghi, ha scritto oggi una lettera al coordinatore della Commissione Turismo delle Regioni d’Italia, sollecitandolo a riproporre immediatamente un confronto con il Governo.

“I nostri operatori sono allo stremo – continua Caner – perché non sanno cosa rispondere a chi chiede informazioni sulla possibilità di prenotare, con quali accorgimenti potranno soggiornare nelle strutture ricettive, come si accederà a uno stabilimento balneare o a un impianto di risalita in montagna. L’assenza di certezze sta di fatto impedendo ogni e qualsiasi ripresa: il Governo deve capire questo! E deve anche scongiurare il presunto accordo che garantirebbe una corsia preferenziale ai turisti tedeschi e austriaci che decidessero di trascorrere le loro vacanze in Croazia: una squallida e sleale concorrenza sarebbe davvero un colpo di grazia per il settore”. 

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