5 Maggio 2020 - 9.50

Scuola, Donazzan ad Anzolina: “Serve protocollo sanitario unico per riaprire”

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“Il Ministro della Pubblica istruzione continua a sfuggire al confronto con le Regioni sui temi cruciali della ripresa dell’attività scolastica e formativa”. L’assessore all’istruzione e formazione professionale del Veneto, Elena Donazzan, esprime il proprio rammarico per il mancato incontro tra il consesso degli assessori regionali all’istruzione con il ministro Lucia Azzolina in programma domani. L’incontro con la titolare del ministero di via Trastevere, richiesto da tempo dalla IX Commissione della Conferenza delle Regioni, si tradurrà in un incontro ristretto con tre assessori. “Spiace che il ministro – dichiara Donazzan al termine della riunione preparatoria  della IX Commissione, svoltasi oggi  – si sottragga al confronto diretto con le Regioni che, in modo corale e condiviso, le hanno posto alcuni temi di assoluta urgenza da affrontare, a partire dalle condizioni per la riapertura delle scuole e dal riconoscimento effettivo del diritto allo studio”.

“Al Ministro abbiamo chiesto – elenca Donazzan – un protocollo sanitario unico in tema di riapertura delle scuole, che sia declinato per le diverse fasce di età (e quindi ordini e gradi del sistema scolastico) e contempli scenari diversi in termini di quadro epidemiologico e di territori, in modo da fornire alle Regioni linee guida per immaginare servizi e modelli organizzativi rispettosi dei principi generali di salute, sicurezza e tutela di tutte le componenti del mondo scolastico”.

“Insieme ai colleghi della IX Commissione abbiamo ribadito, inoltre – prosegue la rappresentante del Veneto – che il calendario scolastico è prerogativa delle Regioni e che le continue esternazioni del ministro risultano quantomeno disorientanti”.

“L’unico aspetto che mi soddisfa delle esternazioni del ministro Azzolina, è il dichiarato l’impegno a non ridurre ulteriormente l’organico – aggiunge l’assessore del Veneto –  Ma ricordo, prima di tutto a me stessa, che quella dell’organico è stata una battaglia delle Regioni, perché il ministero aveva ben altre intenzioni”.

“Il grande assente tra i temi in discussione, tuttavia, resta la programmazione legata alla ripartenza – incalza Donazzan – in relazione ai programmi, alle discipline, all’aggiornamento dei docenti, che sinorasi sono organizzati da soli, su base volontaria, e in modo straordinario, e ai quali va tutto il mio plauso per la fatica di inventare forme di didattica a distanza”.

“L’altro grande tema, sinora ignorato dal ministro e dal governo, è quello della formazione professionale”, aggiunge l’assessore. “Dell’emendamento proposto all’unanimità dalla IX Commissione e recepito dal presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini nella conversione del decreto ‘Cura Italia’ per riconoscere la validità dell’anno formativo, parimenti a quello scolastico, si è persa traccia. Mi preoccupano il futuro degli allievi della formazione professionale e ancor più quello delle nostre scuole, finanziate in larga parte con i fondi comunitari, con regole ante Covid, che non tenevano conto della possibilità di fare formazione a distanza”.

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