19 Maggio 2020 - 12.47

Lo sputo come arma ai tempi del coronavirus

Per essere aggiornato sulle notizie del Veneto iscriviti al gruppo Facebook: VENETO NOTIZIE

Nella tarda mattina  di venerdì scorso, in Piazza delle Erbe, quindi pieno centro storico di Padova, un uomo ha tentato un furto all’interno della Farmacia all’Angelo.Protagonista un italiano di mezza età, che spesso bivacca nell’area vicino alla fontana della piazza, conosciuto per essere stato protagonista di episodi analoghi nello stesso punto vendita.Dopo essere entrato in farmacia, senza la mascherina ed i guanti richiesti dalle vigenti norme anti Covid 19, ha cominciato ad armeggiare con alcuni prodotti, chiedendo vaghe informazioni, e quindi cercando di intascare qualcosa.Gli addetti alla farmacia lo hanno riconosciuto e, visti i precedenti, lo hanno invitato ad allontanarsi, anche perchè non indossava i presidi sanitari obbligatori.A quel punto i toni si sono alzati, e mentre l’uomo usciva in fretta sull’uscio si è affacciata una passante.   Quest’ultima, trovandoselo improvvisamente di fronte gli ha fatto notare che non indossava la mascherina, e lui, per tutta risposta, le ha sputato addosso allontanandosi.La signora a quel punto ha tirato fuori dalla borsa una bomboletta di spray urticante, non riuscendo però a colpire il fuggiasco; anzi il liquido è finito in parte addosso al farmacista.  Il farmacista non ha avuto serie conseguenze, e la signora è stata aiutata a disinfettarsi dal personale della farmacia.L’epilogo della vicenda ha visto diverse pattuglie della polizia locale accorrere nella piazza; l’uomo è stato individuato, bloccato e trasferito al comando.Di per sé un piccolo episodio di routine nella vita di una grande città come Padova, che se non fosse stato per un particolare non sarebbe stato citato neppure nel mattinale della Questura.Ma in tempi di coronavirus quel particolare, lo sputo, assume una valenza ed una rilevanza diversa.Fino ad oggi eravamo abituati a tossicodipendenti, criminalità di piccolo cabotaggio, che urlando di essere infetti da Hiv, usavano le siringhe sporche di sangue come armi improprie, sia per commettere il furto o la rapina, sia per aprirsi la fuga.Con l’irrompere della pandemia lo sputo può diventare, od essere percepito dalla vittima del reato, come un’arma impropria, talvolta anche letale.Come è capitato a marzo a Londra, dove Belly Mujinha, una bigliettaia di 47 anni in servizio a Victoria Station, è stata aggredita assieme ad una collega con sputi e colpi di tosse da un uomo infettato dal Covid-19.   In questo caso la vicenda ha avuto un epilogo tragico, in quanto Belly e la sua collega si sono ammalate, e Belly alla fine è morta il 5 aprile.Ma episodi del genere si sono riscontrati un po’ in tutta Italia, anche se non necessariamente legati ad un atto criminoso.Così in pieno centro storico di Città di Castello, in Umbria, un uomo ha  sputato in faccia ad uno dei due carabinieri che lo hanno fermato per un controllo legato all’emergenza sanitaria da coronavirus. Analogamente, un tunisino di 50 anni si è presentato al supermercato Carrefour di Via Canevari a Genova visibilmente alterato, ed ha cercato di saltare la fila. Gli altri clienti hanno iniziato a lamentarsi, ma lui non voleva saperne di tornare al suo posto. Così è stato ripreso dal cassiere e a quel punto ha dato in escandescenze. “Mia moglie è in quarantena per il coronavirus”, avrebbe urlato prima di sputare in faccia al dipendente del negozio.Stesso copione lo scorso marzo all’ Ospedale Cotugno di Napoli  dove un paziente, caso sospetto di Coronavirus, era in attesa per effettuare il tampone necessario alle analisi per stabilire se fosse stato contagiato o no. Probabilmente l’attesa è stata un po’ più lunga di quello che l’uomo aveva previsto, fatto sta che dopo avrebbe un alterco avrebbe sputato verso medico e infermiere.Concludendo, lo sputo in faccia oltre che un segnale di massima inciviltà, e da sempre considerato come un deplorevole gesto di disprezzo, in tempi di pandemia può diventare per sbandati esasperati quasi un’arma, o quanto meno uno strumento di minaccia nei confronti della vittima.Purtroppo da comportamenti del genere non è facile difendersi, perchè potrebbe capitare a chiunque e dovunque di incontrare un malintenzionato, e non possiamo andare tutti in giro dentro ad uno scafandro.

Per essere aggiornato sulle notizie del Veneto iscriviti al gruppo Facebook: VENETO NOTIZIE
MOSTRA BASSANO
Whatsapp Tviweb
VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

MOSTRA BASSANO
VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA