16 Giugno 2020 - 9.37

Sindacati contro Ulss Pedemontana per affidamenti a cooperative: il caso di Montecchio Precalcino

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Ieri pomeriggio i sindacati della categoria dei lavoratori delle case di riposo (settore socio sanitario, FP CGIL CISL FP UIL FPL ) hanno diffuso un comunicato sindacale unitario nel quale protestano contro l’intenzione dell’IPAB La Casa di Schio e dell’ULSS Pedemontana di andare verso la privatizzazione di alcuni servizi e di “esternalizzare” i servizi della realtà che ospita pazienti anziani e psichiatrici a Montecchio Precalcino. Sono annunciate mobilitazioni sindacali e popolari contro l’intenzione degli enti di risparmiare sulla pelle della popolazione più fragili.

“Nella giornata odierna (ndr. ieri) -recita il comunicato- la direzione dell’Ipab La C.a.s.a. di Schio ci ha comunicato l’intenzione di procedere all’esternalizzazione di due nuclei del San Michele ad una cooperativa, e di spostare, gradualmente, alcuni operatori ed infermieri presso i plessi di Schio. Tale decisione sarebbe maturata in vista dell’esito della gara di appalto per la gestione dei servizi delle strutture di Montecchio Precalcino bandita dall’azienda ULSS 7 Pedemontana, che anche in caso di vittoria dell’ Ipab La Casa, attuale ente gestore, implicherebbe una riduzione dei costi tali da impedire il mantenimento di personale con contratto Funzioni Locali (che, lo ricordiamo, è il meno oneroso tra i contratti della pubblica amministrazione). Le scriventi organizzazioni sindacali esprimono tutta la propria contrarietà per questa decisione, che di fatto apre ufficialmente il percorso di privatizzazione non solo del “San Michele”, ma in prospettiva anche del “Cardo” e di tutti i servizi residenziali erogati presso il complesso di Montecchio Precalcino. Fin dalla pubblicazione del bando di gara avevamo denunciato tale intenzione di privatizzare ed avevamo chiesto di ritirare il bando! Le rassicurazioni del commissario Simoni e dei vertici della sanità Pedemontana e Regionale, che nei mesi scorsi avevano garantito che il bando di gara avrebbe dato la possibilità di una continuità nella gestione pubblica accusandoci di catastrofismo, si sciolgono come neve al sole già molti mesi prima dell’apertura delle buste facendo emergere senza dubbi da che parte stia la verità. Nemmeno l’emergenza sanitaria in corso, che pensavamo potesse aver chiarito una volta per tutte la necessità di un servizio sanitario e socio sanitario pubblico, sembra fermare la miopia della rincorsa al massimo risparmio nei servizi alla persona! Incontreremo da subito i lavoratori e le lavoratrici di tutta l’Ipab La Casa per decidere insieme le iniziative da mettere subito in campo, chiamando fin d’ora la cittadinanza tutta ad una mobilitazione per un servizio pubblico di qualità, a difesa delle persone più fragili”.

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