22 Ottobre 2014 - 10.06

Daverio alla scuola di politica economica Confartigianato

daverio tviweb
Saranno Philippe Daverio, storico dell’arte oltre che apprezzato “volto” televisivo, e l’on. Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e della Commissione Ambiente della Camera, gli ospiti dell’evento speciale con il quale, lunedì 27 ottobre, verrà inaugurato il XIII ciclo di incontri formativi della Scuola di Politica ed Economia (Spe) promossa da Confartigianato Vicenza.
Sede dell’incontro, che sarà moderato dal direttore de “Il Giornale di Vicenza” Ario Gervasutti e avrà inizio alle ore 18 con ingresso aperto alla cittadinanza, sarà il Teatro Olimpico. Due relatori e uno spazio, quello palladiano, scelti non a caso, dato che il corso 2014/2015 della Spe avrà per tema “La Bellezza liberata”. Bellezza intesa come arte, paesaggio, eleganza, ma anche come “saper fare”, artigianalità, eccellenza: un patrimonio sul quale è doveroso e opportuno fare leva per tornare a crescere, anche dal punto di vista economico e sociale.
Al centro del dibattito inaugurale – e dell’intero ciclo – sta la riflessione sul fatto che l’Italia è un Paese di infinita bellezza ma anche di dannose contraddizioni: siamo considerati geniali, creativi, raffinati, eredi di una cultura millenaria sviluppatasi nella infinita varietà ambientale e artistica, ma siamo anche individualisti, familisti, disorganizzati, burocratici, poco dotati di senso civico, insofferenti alle regole e spesso incapaci di una visione strategica, di uno sforzo comune. Perché, talvolta, trattiamo male il nostro territorio, quando invece proprio la sua bellezza potrebbe essere la chiave per portarci fuori dalle secche della recessione economica e morale? Disponiamo di una risorsa unica a livello mondiale, ma dobbiamo imparare a farla fruttare, a beneficio nostro e della comunità internazionale. Tenendo conto che “liberare la Bellezza” vuol dire anche ritornare a prenderci cura dell’“altro”, inteso esso come persona, istituzione, collettività, paesaggio, opera d’arte. La libertà, infatti, implica responsabilità, partecipazione, riconoscimento reciproco, confronto nel rispetto delle regole.
Di tutto questo si comincerà a parlare il 27 ottobre assieme a Daverio e Realacci, durante una conversazione che partirà dalla nascita del mito del Bel Paese, luogo dei “Grand Tour” compiuti da artisti e aristocratici, per arrivare al confronto con la realtà attuale.

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