PASSAGGIO A NORD – La Montagna Spaccata tra storia e leggenda
Un fenomeno geologico di rara
bellezza: alla Montagna Spaccata la natura ha dato proprio il meglio di sé. Si
tratta di un luogo suggestivo e misterioso che da sempre ha popolato i racconti
del filò dando vita a storie e leggende fantastiche. Siamo in località
Spaccata, nella strada che da San Quirico porta a Recoaro Mille e, dopo una
breve passeggiata, ci troviamo al cospetto di una fenditura di origine
tettonica profonda ben 92 metri, scavata nella roccia dall’azione erosiva
dell’acqua. La luce che arriva indiretta dall’alto, il fragore dell’acqua, i verdi
muschi che ricoprono la roccia, le felci rigogliose che accarezzano le pareti:
passo dopo passo, su scale e passerelle, possiamo ammirare la montagna in tutta
la sua maestosità e la natura nella sua potenza. I getti d’acqua scorrono
infatti con prepotenza in un rincorrersi di cascatelle e gorgoglii.
Un tempo, gli abitanti del luogo usavano la gola, che era attrezzata con scale
in legno, per recarsi presso la zona dei Pellichero dove si trovava il commando
austriaco che fungeva da comune quando ancora non esisteva Recoaro. Grazie alla
sua bellezza, la Montagna Spaccata divenne ben presto meta turistica per gli
ospiti di Recoaro Terme. Tra questi, la regina Margherita di Savoia che la
visitò, insieme al figlio Vittorio Emanuele, nell’agosto del 1879. A ricordo
dell’evento, rimane una lapide commemorativa, tuttora visibile tra le rocce,
eretta dai titolari dell’epoca, Michelangelo e Sante Pellichero.
La leggenda della Montagna
Spaccata: l’amore senza fine di Giordano ed Etele
C’era
una volta un amore grande…come una montagna! La leggenda narra dell’esistenza
di bellissime anguane, creature ammalianti che si potevano scorgere nelle notti
di luna piena mentre cantavano e danzavano tra le rocce, esercitando un fascino
irresistibile sugli uomini. Accadde che un giorno Giordano, un giovane
boscaiolo, vide una di queste meravigliose creature, Etele, e se ne innamorò
perdutamente. A poco valsero gli ammonimenti della gente del luogo: Giordano
non si fece dissuadere dal proposito di sposarla. Sulla fanciulla gravava però
un terribile sortilegio: Etele sarebbe svanita il giorno in cui sua madre, la
maga del bosco, fosse morta. La stessa maga, rattristata all’idea dell’amore
infelice che sarebbe nato da questa unione, cercò di fare cambiare idea al
giovane, ma non ci riuscì. Etele e Giordano si sposarono e vissero felici per
molto tempo nella capanna di legno di abete costruita dall’abile boscaiolo. Un
triste giorno d’estate però la maga purtroppo morì. Era l’alba e i due giovani giacevano
ancora abbracciati a letto, quando Etele percepì che il momento era giunto: baciò
allora il suo dolce amato e si alzò cercando di non svegliarlo per andare
incontro al suo tragico destino. I suoi lunghi capelli sfiorarono Giordano che
subito si destò e iniziò ad inseguire la sua sposa. Etele, giunta ai piedi di
una rupe altissima, si voltò verso Giordano per un ultimo sguardo. Fu allora
che un boato scosse la terra e la rupe si spaccò in tutta la sua altezza. Etele
venne attirata al suo interno e scomparve verso il cielo. Nemmeno questo triste
destino riuscì però a spegnere il loro amore che si trasformò e iniziò a
sgorgare dalle rocce come spirito dell’acqua per continuare a vivere fino ai
nostri giorni e a far sognare gli innamorati che passano di lì.
La famiglia Santagiuliana
La
Montagna Spaccata ha un lato decisamente più goloso: nel 2008 la famiglia
Santagiuliana, dopo avere valorizzato al meglio questo luogo incantato, ha inaugurato
un locale accogliente e rinnovato nel rispetto delle caratteristiche
dell’antica locanda. Ad attendere il turista, prima o dopo la visita alla
Montagna Spaccata, gustose specialità locali, tra cui i salumi che la famiglia
produce dal 1952 proseguendo la tradizione del nonno. Proprio nel punto di
ristoro si acquistano i gettoni, a cinque euro per gli adulti e a tre euro per
i bambini fino agli otto anni, che permettono di effettuare la visita.