Coldiretti: crisi ristoranti costa 8 miliardi in cibi e vino, trema il Veneto
Il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie ed agriturismi ha un effetto negativo a valanga sul Made in Italy con una perdita di fatturato di oltre 8 miliardi di euro per i mancati acquisti in cibi e bevande nel 2020 per l’emergenza Coronavirus.
“L’impatto drammatico ricade inevitabilmente sull’agroalimentare – spiega il presidente di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – quello regionale vale 5,8 miliardi ed è fatto di tipicità e denominazioni tanto da piazzare la nostra regione tra le prime d’Italia per produzioni blasonate che non solo incrementano l’appeal turistico, ma sono la base del patrimonio enogastronomico locale. A peggiorare la situazione è il calo di 8,2 milioni di arrivi ed oltre 28 milioni di presenze, nonché una contrazione della spesa turistica pari a quasi 3 miliardi di euro rispetto all’anno scorso”.
Questo il quadro che emerge da un’analisi della Coldiretti nel commentare le dichiarazioni del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova sul fatto che “stiamo lavorando per cercare di mettere insieme vari ministeri ed individuare misure che diano sostegno a strutture che acquistano Made in Italy”.
“I consumi extradomestici per colazioni, pranzi e cene fuori casa sono stimati in calo del 40%. Una drastica riduzione dell’attività che – aggiunge il direttore di Coldiretti Vicenza, Cesare Magalini – pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura, ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”.
Una situazione pesante, in particolare per i settori vitivinicolo e per la ristorazione, considerando che la spesa alimentare fuori casa, prima dell’emergenza Coronavirus, era pari al 35% del totale dei consumi a tavola.