28 Ottobre 2014 - 15.21

Ebola: Zaia non vuole gli americani

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“La sanità veneta, se richiesta, è pronta a collaborare attivamente con le autorità americane della base di Vicenza ma, proprio per l’amicizia e la franchezza reciproche,devo dire che i marines rientrati dall’Africa e quelli che rientreranno nei prossimi giorni non dovrebbero essere reinviati in Veneto per trascorrere la quarantena per
l’Ebola, ma negli Stati Uniti, che sono la loro patria”. Il governatore del Veneto Luca Zaia non ha perso l’occasione per dire quello che in molti hanno pensato. Se la quarantena dei soldati americani di ritorno dalle missioni africane antiebola a Vicenza è su tutti i giornali nazionali come esempio di collaborazione tra stati, è pur vero che certi rischi si preferirebbe non correrli, almeno se non necessario.
Ai nostri microfoni alcuni specialisti dell’ulss avevano spiegato: “Il rischio contagio da parte dei soldati americani di ritorno in città, è millesimale, più a rischio i rifugiati ed immigrati di fresco sbarco. Sarà, ma a molti, compreso il leghista a capo della Regione, quel infinitesimo di rischio non va giù. Se i soldati devono stare in isolamento meglio che lo facciano dentro i confini americani, una posizione che accomuna Zaia ai tanti che alla base americana avevano detto no, ma intanto, si attendono nuovi arrivi.

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