PASSAGGIO A NORD – Sei percorsi per mountain bike sull’Altopiano dei Sette Comuni
di Anna Roscini
Divertimento, natura e paesaggi mozzafiato: nell’Altopiano dei Sette Comuni c’è tutto ciò che occorre per chi vuole trascorrere una giornata indimenticabile in sella alle due ruote. Lungo strade forestali o sentieri, tra boschi e ampi pascoli, dai tour più semplici a quelli più impegnativi: nel cuore delle Prealpi vicentine esiste una varietà sorprendente di percorsi dedicati agli appassionati di mountain bike. Lontani dal traffico e a contatto con la natura: andare in bicicletta è un’attività che fa bene alla salute, ma anche all’animo. Se da un lato è un’ottima soluzione per tenersi in allenamento, dall’altro permette di rigenerarsi lontano dallo stress quotidiano. Se poi vogliamo ridurre la fatica e aumentare il piacere, o i chilometri percorsi, c’è sempre la possibilità di noleggiare una comoda e-bike. Ecco alcuni degli itinerari più belli che è possibile percorrere nel territorio dei Sette Comuni.
Strada
del vecchio trenino: Asiago, Canove e Cesuna
Ideale
per chi vuole iniziare a scoprire l’Altopiano dolcemente, il
percorso che percorre la strada del vecchio trenino presenta un
dislivello di soli 250 m ed è lungo 20 km. Tra ampi pascoli e boschi
rigogliosi, si può ripercorrere il tragitto della storica locomotiva
che collegava l’Altopiano alla pianura. Senza soste, l’itinerario
si percorre in due ore e mezza. Lungo l’itinerario è possibile
fermarsi a visitare il museo della Grande guerra di Canove.
L’escursione ci porterà a raggiungere quota 1100 m.
Sul
fronte difensivo della Prima guerra mondiale: Cesuna, Tresche Concà,
Malga Ronchetto, Monte Cengio, Forte Corbin
Si
tratta di un percorso di media difficoltà che con i suoi 22 km da
Cesuna ci porta a scoprire il Monte Cengio, baluardo di difesa dove
l’esercito italiano subì ingenti perdite per fermare l’avanzata
del nemico verso la pianura durante la Prima guerra mondiale. Lungo
l’itinerario sarà possibile visitare anche il Forte di Punta
Corbin, costruito a partire dal 1906 con lo scopo di difendere la
vallata da eventuali invasioni austro-ungariche e progettato per
essere una delle fortificazioni più potenti dell’Altopiano. Questo
percorso presenta un dislivello di 530 m.
Sulle
tracce della storia: Asiago, Gastagh, Monte Zebio, Forte
Interrotto
Un
dislivello importante di 970 m quello del percorso di 30 km che da
Asiago ci porta nella Val di Nos e poi su al Monte Zebio, una delle
zone più interessanti dell’Ecomuseo all’aperto della Grande
guerra. Oltre alle trincee e alle gallerie del Monte Zebio, è
possibile visitare il Forte Interrotto, una caserma militare
trasformata in fortezza allo scoppio della Prima guerra mondiale.
Senza soste, l’itinerario si compie in tre ore e mezza.
Panorama
a 360°: Roana, Malga Quarti, Monte Verena, Forte Campolongo
Anche
questo percorso, di 34 km con 1200 m di dislivello, ci permette di
fare un passo indietro nella storia. Dal laghetto di Roana arriveremo
fino a cima Verena a quota 2020 m, dove sarà possibile visitare
anche il forte omonimo e ammirare il panorama mozzafiato a 360°
sull’Altopiano, ma anche su Passo Vezzena, cima Larici e cima
Portule. Da non perdere la visita al Forte Campolongo, altra fortezza
militare costruita a difesa del confine italiano contro l’Impero
austro-ungarico a 1720 metri di altitudine.
Il
giro delle malghe: Asiago, Boscon, Val Magnaboschi, Monte Paù e
Monte Corno
Bellissimo
percorso panoramico ad anello, di 36 km con un dislivello di 620 m,
su strade sterrate e asfaltate, che parte dallo stadio del ghiaccio
di Asiago e arriva fino al Rifugio Monte Corno. Lungo il tragitto, si
incontrano tre dei cinque cimiteri militari inglesi presenti
sull’Altopiano dei Sette Comuni. Per l’andata il percorso passa
per Canove, il Baito Boscon, Monte Lemerle, Pozza del Favero, Malga
Carriola e Carioletta, Bocchetta Paù, Malga Sunio, Malga Foraoro,
Malga Serona, Malga Fondi, Malga Mazze fino al Monte Corno. Da qui
comincia la discesa passando per il
Rifugio Granezza, il
cimitero inglese del Cavalletto, il Baito Pria dell’Acqua, il
cimitero del Barenthal, la chiesa di S.Sisto e località Polsen, Si
passa infine davanti al Caseificio Pennar-San Rocco per ritornare ad
Asiago al punto di partenza. Il tempo di percorrenza previsto è di
tre ore e mezza. Si raggiunge la quota massima di 1370 m.
In
ricordo della Grande guerra: Asiago, Camporovere, Malga Galmarara,
Bivio Italia, Baito Bordignon, Baito Cuvolin, Monte Ortigara
Quando
lo sport si unisce alla storia assume un valore ancora più speciale.
Da Asiago si sviluppa un percorso difficile, di 46 km con 1500 m di
dislivello, fino a una delle cime simbolo della Grande guerra a 2105
m di altitudine. Sul Monte Ortigara, nel giugno del 1915, persero la
vita 12.000 soldati. Qui è consigliata la sosta per ammirare la
colonna posta in memoria dei caduti, il cippo austriaco e la zona
delle trincee. Il ritorno sarà possibile per la strada dell’andata
oppure per altri due itinerari: il primo passa per il Piazzale Lozze,
il secondo per il Bivacco Campi Lussi.