Nuovo decreto Covid, cosa cambia davvero per le scuole?
La scuola va avanti in presenza, con la possibilità di forme flessibili di didattica e modulazione degli ingressi per le scuole superiori prevedendo un ingressi non prima delle 9. Ecco cosa prevede il nuovo Dpcm, così come lo si legge nel testo: “Fermo restando che l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, per contrastare la diffusione del contagio, previa comunicazione al Ministero dell’istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza”. “Modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00. Allo scopo di garantire la proporzionalità e l’adeguatezza delle misure adottate è promosso lo svolgimento periodico delle riunioni di coordinamento regionale e locale”.
“La scuola resta aperta. Si continua con la didattica in presenza, come chiedevamo. Sono stati salvaguardati i diritti di studenti e studentesse” ha commentato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Ci sarà, aggiunge, una “possibile flessibilità sugli orari per le scuole superiori ma solo attraverso interventi mirati”. Gite e visite scolastiche sono sospese, ma non le attività didattiche che si svolgono ordinariamente (non saltuariamente) in ambienti diversi da quelli scolastici (ad esempio parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei).
“È stato riaffermato il valore della didattica in presenza ed è un fatto importante, quello che avevamo chiesto. La scuola non andava chiusa, perché i focolai dei contagi sono altrove, e non doveva pagare il fatto che altri sistemi non funzionano”. Lo dice in un’intervista a La Repubblica il presidente dell’Associazione nazionale presidi (ANP), Antonello Giannelli, commentando il Dpcm annunciato ieri sera dal premier Conte. “Se si risolve così il picco delle otto dei trasporti va bene”, dice riguardo la novità del’ingresso dopo le nove per i ragazzi delle superiori, ma avvisa: “Ci serve poter nominare subito i supplenti, cosa che in questo momento è difficile, se non impossibile. Chiediamo agli enti locali gli spazi che non hanno reperito e al commissario Arcuri di dirci quanti banchi ancora mancano alla consegna prevista entro fine ottobre”.