Veneto a serio rischio “arancione”
Il Coordinamento veneto per la Sanità pubblica (CoVeSaP) ha scritto al ministro della Salute, Roberto Speranza, per chiedere «di rivalutare con urgenza l’attuale classificazione di rischio giallo», e al governatore Luca Zaia per sollecitare «l’adozione immediata di misure più stringenti contro l’allarmante diffusione del virus», «altrimenti sotto Natale e Capodanno vedremo un picco di ricoveri e morti conseguenti agli attuali nuovi casi». Insomma, si mette in discussione la permanenza nell’area gialla, quella di rischio più basso. Un’ipotesi ventilata anche dal virologo Andrea Crisanti, considerato l’artefice dell’efficiente strategia sanitaria che salvò il Veneto nella prima ondata di primavera: «Sicuramente le zone gialle non sono sufficienti a bloccare la trasmissione del virus. Il Veneto è un esempio, Sono settimane che la trasmissione aumenta e in questo momento è in testa». La prima risposta è l’avvio, da parte della Regione in collaborazione con l’Università di Padova, di uno screening di massa sull’esempio di quello condotto a Bolzano. Si parte con 3011 volontari di diverse età e classi sociali.