CONCIA, PRONTA NUOVA SPERIMENTAZIONE PER SMALTIMENTO FANGHI
Presentato in questi giorni il Piano Sperimentale per una nuova soluzione al problema dello smaltimento dei fanghi di origine conciaria prodotti dall’impianto di depurazione di Arzignano gestito da Acque del Chiampo.
“Sono soddisfatta perchè alcuni mesi fa ho chiesto ad Acque del Chiampo di propormi un piano di innovazione e ricerca per una soluzione al problema dei fanghi” – dichiara il Sindaco di Arzignano, Alessia Bevilacqua – “e la risposta è questo Piano di Sperimentazione che si sostanzia in una ventina di punti da sviluppare e che riguardano sei questioni di fondo: la riduzione della quantità di fanghi, la riduzione del cromo, il recupero del pelo, la riduzione dei PFAS, la riduzione dei solfuri e l’allungamento della vita della discarica. Credo sia importante per il futuro dell’economia della nostra Valle e per quello del comparto della concia che Acque del Chiampo continui a lavorare sul piano del miglioramento dell’innovazione e della ricerca in sintonia con gli obiettivi che ci siamo dati”
“C’è stato indubbiamente un cambio di passo in Acque del Chiampo” aggiunge il consigliere delegato all’Ambiente della Provincia di Vicenza e sindaco di Chiampo, Matteo Macilotti, – “perchè per la prima volta la società di Arzignano finanzia una serie importante di sperimentazione fatte a piè di fabbrica nell’annoso tema della depurazione e del riciclo dei fanghi. Per migliorare la qualità del fango bisogna togliere sostanze che sono presenti attraverso dei sistemi di recupero e queste sperimentazione hanno l’obiettivo di migliorare la qualità del fango e di diminuirne la quantità. E’ un’operazione che ha un profondo valore da un punto di vista pratico, ma anche etico perchè vedono il fango non solo come uno scarto ma anche come una sostanza da recuperare. Speriamo di mettere le sperimentazioni a sistema prima possibile”
“Avvieremo delle prove sperimentali nei prossimi due anni” – commenta il consulente tecnico di Acque del Chiampo, Walter Formenton, – “e riguarderanno almeno sette tecniche che porteranno alla diminuzione della produzione di fanghi sia per via diretta, presso l’impianto di depurazione, sia in via indiretta, nelle aziende conciarie.
Avremo tre sperimentazioni che riguarderanno in particolare il trattamento termico dei fanghi, quindi la loro distruzione con produzione di energia, che verranno svolte in impianti pilota all’interno della regione ma fuori dal territorio dei comuni soci di Acque del Chiampo.
Nella seconda fase entreremo nel settore conciario vero e proprio, intervenendo nel ciclo produttivo per ridurre sia il carico di fango che arriva all’impianto, sia gli inquinanti pericolosi. Sperimenteremo la possibilità di riciclo del cromo, il riciclo del calcinaio, il riciclo e la trasformazione di prodotti che adesso sono particolarmente inquinanti come i solfuri, principali responsabili degli odori, sostituendoli con altri prodotti meno impattanti; verrà incrementato il recupero del pelo e, per ultimo, andremo ad identificare nuove vie per lo smaltimento esterno del rifiuto.”
“La situazione attuale vede la discarica n. 9 di Acque del Chiampo in via di esaurimento ed è l’ultima disponibile” conclude il Direttore dell’Area Depurazione di Acque del Chiampo, Umberto Rizzato, – “per questo è in via di approvazione il progetto di ampliamento per circa 150 mila metri cubi che garantisce un allungamento della vita utile di questa discarica e di avere il tempo di concludere le sperimentazioni e sviluppare i progetti più significativi. Parallelamente a questo intervento sono state avviate diverse gare per lo smaltimento dei fanghi in siti diversi a livello nazionale ed internazionale e ridurre quindi i conferimenti nella nostra discarica di Arzignano.