Covid: a Verona protestano i lavoratori dello spettacolo
Manifestazione di protesta dei lavoratori dello spettacolo, ieri mattina a Verona. Un centinaio di lavoratori ha tenuto un flashmob davanti al municipio, accanto all’Arena, per sensibilizzare sulla grave situazione del comparto, fermo da un anno.La manifestazione è stata promossa dai rappresentanti delle categorie del mondo dello spettacolo.
“Il settore che in Italia si è fermato per primo e che purtroppo sarà l’ultimo a ripartire” hanno sottolineato Nicola Atalmi, Mauro Vianello ed Enrico De Giuli, rispettivamente segretari veneti Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. “Migliaia di donne e uomini che di mestiere producono cultura e spettacoli – hanno spiegato – piccole e grandi realtà come teatri, fondazioni, scuole di danza e musica, associazioni sono fermi, spesso senza ammortizzatori e prospettive certe”.
Anche il sindaco di Verona, Federico a Sboarina, è intervenuto alla manifestazione. “E’ inaccettabile che teatri e cinema siano chiusi – ha osservato -. Si può andare in giro per le strade e a scuola con i protocolli di sicurezza, ma non si capisce come mai con le adeguate cautele non si possa stare seduti a uno spettacolo”. “Il presidio di oggi, a un anno di distanza dallo stop agli spettacoli dal vivo, è il grido di sofferenza di un intero comparto, di migliaia di lavoratori che, a parte piccole aperture, sono fermi da troppo tempo. Questo è sicuramente uno dei settori maggiormente colpiti e massacrati dalla pandemia e dalle limitazioni, un comparto fondamentale per la nostra economia perché ricordo che Verona è città di spettacolo, siamo i primi in Italia per vendita di biglietti” ha aggiunto Sboarina ricordando che “ha chiesto al ministro Dario Franceschini un incontro perché Verona ritorni ad essere città di spettacolo e cultura, come da vocazione. L’Arena con il festival lirico e i concerti si generano migliaia di posti di lavoro ed è uno dei motori per la crescita del nostro territorio. Eppure sembra un comparto dimenticato rispetto agli altri. Continuerò a lavorare perché ciò avvenga il prima possibile, non ha alcun senso aspettare”. (ANSA)