19 Marzo 2021 - 9.34

Da Camporovere a Casa Sanremo: Elena Zotti canta “Ti aspetto”

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di Anna Roscini

Ci sono voci che fanno più rumore di altre, voci che con la loro delicatezza e profondità sanno toccare le corde dell’anima. Sono passate quasi tre settimane dalla 71° edizione del Festival della canzone italiana, ma c’è una voce che fa ancora parlare di sé. Ventisei anni, originaria della frazione di Camporovere nel comune di Roana, Elena Zotti è da poco tornata da Casa Sanremo Live Box, una vetrina prestigiosa per tutti i giovani talenti che vogliono farsi conoscere nel mondo della musica. La cantante altopianese è salita sul palco del teatro Palafiori di Sanremo per cantare “Ti aspetto”, il brano scritto per il papà Roberto, scomparso due anni fa. Tra sogni che diventano realtà e progetti futuri, Elena ci racconta di questa emozionante esperienza.

Quando è nata la passione per il canto?
«La passione per il canto è nata da piccina. Ho cominciato a cantare nel coro parrocchiale del mio paese e da lì ho pensato che il mio sogno fosse proprio quello di diventare una cantante. Quando ero in quinta elementare mia mamma mi ha iscritta alla scuola di musica di Asiago: il primo anno ho preso lezioni di chitarra e poi ho iniziato con le lezioni di canto fino alla seconda superiore. Ho continuato a studiare per perfezionarmi nel canto lirico all’istituto musicale di Thiene. Nel corso degli anni ho approfondito poi la conoscenza di altri generi, come il jazz, il pop e il soul. Da cinque anni mi esibisco con Fabio Vellar. Sul palco abbiamo una grande intensa e insieme sappiamo creare una bella atmosfera. Sono grata ai miei genitori per avere sempre creduto in me e per avermi permesso di andare alle lezioni e alle prove, ovunque si tenessero. Hanno sempre fatto di tutto per me».

La musica fa da sempre parte della tua vita, ad oggi come concili musica e lavoro?
«Sono impiegata in uno studio di consulenza del lavoro. Quando non lavoro, insegno canto e nel weekend cerco di ritagliarmi del tempo per registrare nuovi pezzi e per scrivere. Il tempo libero lo dedico volentieri alla musica. Negli ultimi mesi, da quando è uscito il mio primo inedito “Ti aspetto”, ho trovato nuove energie. Non mi aspettavo di avere un riscontro così immediato e positivo dalle persone. Dopo avere pubblicato il singolo ho ricevuto un sacco di bei messaggi e mi sono commossa: sentivo che la gente mi era vicina e aveva compreso il messaggio che volevo dare. Penso comunque sia importante cercare di restare se stessi ed essere sempre umili, qualsiasi cosa accada. La mia vita rimane questa: ho il mio lavoro e se un domani ci sarà l’opportunità di sfondare nel mondo della musica ben venga. Al momento mi ritengo fortunata di quello che ho e di ciò che sono riuscita a fare con tanto impegno. Sono felice che la gente ascolti i miei brani perché significa che trasmettono qualcosa».

Da Camporovere a Casa Sanremo: come è iniziata questa avventura?
«
La chiamata a Casa Sanremo è avvenuta stranamente: mi ha contattato questa manager che seleziona artisti emergenti per farli esibire durante il Festival della canzone italiana. Dopo avere ricevuto la chiamata, mi sono informata bene perché non mi sembrava vero; e invece il sogno è divenuto realtà: il 2 marzo mi sono esibita a Casa Sanremo ed è stato sicuramente emozionante. All’inizio non ero agitata, però quando hanno chiamato il mio nome e sono salita sul palco ho sentito le gambe tremare per un attimo. Sapevo che stavo portando sul palco una canzone che emotivamente non è semplice per me. “Ti aspetto” è un brano dedicato a mio papà che è scomparso un paio di anni fa. Mi avrebbe fatto tanto piacere che ci fosse stato lui in quel momento lì con me. Questa canzone mi rappresenta in tutto e per tutto, così come rappresenta lui. Ed è stato importante omaggiarlo per tutte le cose che ha fatto per me e per la mia famiglia».

Hai dei progetti per il futuro?
«Di progetti ce ne sonotantissimi! Pensavo di pubblicare un’altra canzone più allegra e fresca per l’estate. Ci sono già un paio di canzoni, ma mi piacerebbe concorrere per Sanremo giovani a fine anno e il brano dev’essere inedito. Per questo pensavo di tenere uno di questi brani proprio per le selezioni. Sto cercando poi di organizzarmi per proseguire con le cover da caricare nel mio canale Youtube. Il periodo purtroppo non permette concerti ed è da un anno e mezzo che non suoniamo live. Non vedo l’ora di ricominciare: ne ho fatto uno la settimana scorsa insieme a Fabio Vellar ma eravamo in un teatro con tutte le sedie vuote e per quanto sia stato bello, mancava davvero il calore della gente».

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