30 Marzo 2021 - 12.11

Italia, Paese dei balocchi

A volte, leggendo di qualche decisione presa nei palazzi del potere romano, si ha quasi l’impressione di vivere nel “Paese dei balocchi”, in una sorta di dimensione onirica dove è bandita la logica, e mi verrebbe da dire anche il buon senso.In certi casi, di fronte a certe incongruenze, la mente vacilla.E’ il caso, almeno per quanto mi riguarda, della prevista possibilità per noi italiani di poter viaggiare all’estero durante le vacanze di Pasqua.Cosa volete, per quanto mi sforzi, non riesco proprio a comprendere come ragionino “là dove si decide dei nostri stili di vita”.In questo momento nel nostro “benedetto BelPaese” siamo chiaramente alle prese con un nuovo assalto del Covid, con un’impennata dei ricoveri, con le terapie intensive sotto stress, con zone rosse che si moltiplicano, con una media di 400 morti al giorno.Opportunamente, a mio avviso, il Governo ha deciso per una “stretta” anche durante le Feste pasquali.  Quindi limitazioni da zona rossa in tutte le Regioni,  nessuna scampagnata a Pasquetta, i cittadini di fatto confinati nelle proprie case.Pazienza, uno pensa, non è la Pasqua dell’anno scorso in cui l’unica prospettiva erano i balconi dell’ ”andrà tutto bene”; oggi sta decollando una campagna vaccinale di massa, che dovrebbe rappresentare la  vera “luce in fondo al tunnel”.Bene, in questa situazione, se uno di noi in un qualsiasi paese del Veneto prende la macchina e si reca nel Comune limitrofo per acquistare del vino (è successo veramente ad un mio conoscente), oltrepassando il limite comunale di solo un chilometro, trova i carabinieri e si prende una pesante sanzione pecuniaria.Nulla da dire, queste sono le regole!  Dura lex, sed lex!Ma se oggi  la stessa persona prende l’auto e parte dallo stesso Comune, trova la stessa pattuglia di carabinieri, e dichiara di essere diretto, che ne so, ad Orio al Serio per prendere un aereo per Formentera o Benidorm, esibendo ovviamente il biglietto, gli agenti gli faranno un bel saluto, magari augurandogli “buon viaggio”.Vi sembra normale tutto questo?Se il problema è quello di evitare la mobilità ed i rapporti interpersonali per abbassare curve ed  Rt, chi si reca all’estero non rischia di importare il virus in Italia, magari nella forma di qualche nuova variante?Nella messa di dice “Mistero della fede”; per quanto riguarda i viaggi oltre confine si potrebbe dire “Mistero della politica”.Ai cittadini, ed alle categorie economiche che di turismo vivono, e che giustamente si chiedono perchè uno non possa muoversi fuori dalla propria Regione, ma gli sia consentito invece di raggiungere località turistiche in Spagna, piuttosto che Grecia, o addirittura Martinica o le Canarie, il Governo risponde che  “i viaggi all’estero non creano situazioni di assembramento, e prevedono una base minima di sicurezza, vale a dire un tampone obbligatorio entro 48 ore dal rientro in Italia, oppure se si proviene da certi Paesi misure più stringenti come la quarantena o l’isolamento fiduciario”.    In altre parole il tracciamento sarebbe più agevole per chi arriva in un aeroporto rispetto ad un flusso di milioni di auto, bus o treni.   Tesi sostenibile, almeno in teoria, perchè nella pratica sappiamo come vanno le cose in Italia, e probabilmente scopriremo, dopo, che nessun controllo, o quasi, sarà stato attivato negli scali in occasione dei rientri, e non tutti i viaggiatori comunicheranno come previsto alla propria Usl il loro ritorno in patria. Inaccettabile invece un’altra ragione portata a sostegno del “via libera” ai viaggi, vale a dire che il numero di coloro che a Pasqua scelgono Paesi esteri e mete esotiche sarebbero una minoranza rispetto alla “massa” che opterebbe invece per un periodo di vacanza ”autarchica” in località marine o montane, città d’arte o località termali.  Non vorrei che ci fosse un occhio di riguardo per il turismo d’élite, e invece blocchi e multe per i cittadini normali. E così potrebbe sembrare scorrendo l’ultimo Dpcm, dove vengono indicati i Paesi nei quali  ci si può recare senza “necessità di motivazione”, quindi anche per turismo, e che sono 30:  Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse le isole Faer Oer e la Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (con eccezione dei territori fuori Europa), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi i territori in Africa), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra e Principato di Monaco.  Ma si può liberamente andare anche Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Ruanda, Singapore e Thailandia, sempre rispettando le regole previste al rientro.Come si vede le destinazioni possibili sono molte; c’è solo l’imbarazzo della scelta.Scusate se mi ripeto, ma a me rimane però sempre il dubbio di quale sia il senso di questa decisione di consentire l’espatrio verso località di villeggiatura all’estero, sia pure per una minoranza di cittadini, mentre di fatto a Pasqua è previsto  un “quasi lockdown” per tutti.Tanto più inspiegabile alla luce della decisione di Boris Johnson, che ha vietato ai cittadini inglesi i viaggi all’estero dal 29 marzo fino alla fine di giugno, per di più sanzionando eventuali trasgressori con una multa di 5.000 sterline (circa 5.800 euro).  E imponendo inoltre a coloro che arrivano in Gran Bretagna un test negativo, la compilazione di un formulario on line, l’osservanza di  un autoisolamento di 10 giorni in un albergo a proprie spese, e successivamente l’effettuazione di due test Covid in occasione del secondo e dell’ottavo giorno di autoisolamento. Ma se l’Inghilterra, che ha già vaccinato 34 milioni di persone, impone  queste limitazioni draconiane ai propri cittadini, perchè l’Italia che sta annaspando fra vaccini che arrivano e non arrivano,  e fra code inenarrabili nei centri vaccinali, non ha il coraggio di vietare i viaggi all’estero, almeno in questa fase acuta di pandemia?Boris Johnson ha chiaramente giustificato il divieto di espatrio per turismo con la necessità di non importare nuove varianti dall’Europa o da altri Paesi.Evidentemente i nostri politici non sono sensibili a queste argomentazioni, e accettano la logica del “virus più, virus meno, tanto cosa cambia?”A questo punto, esaurita ogni argomentazione basata sul buon senso e sulla ragionevolezza, non resta che chiedersi: ma questa gente perchè l’abbiamo votata?

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