OVEST VICENTINO – Imprenditrice altera marchio su prodotti in legno: scoperta dalla Guardia di Finanza
Operazione della Guardia di Finanza di Arzignano guidati dal comandante Filippo Forcolin a Valdagno.
Nell’ambito del “Dispositivo Permanente di Contrasto ai Traffici Illeciti” istituito dal Comando Provinciale di Vicenza, che si occupa della ricerca, prevenzione e repressione della circolazione di prodotti contraffatti o non conformi agli standard di sicurezza previsti dalla normativa dell’Unione Europea e nazionale, ha ispezionato un punto vendita di Valdagno di un’azienda attiva nella “fabbricazione di prodotti vari in legno”.
Nel corso del controllo, è stato appurato che 1.530 kg di pellet (n. 118 sacchetti, di cui n. 70 da 15 kg e n. 48 da 10 kg) prodotti, confezionati e posti in vendita dalla società, riportavano, nella relativa etichettatura, la dicitura “ProPellets ITALIA”, che risultava graficamente corrispondente al marchio “ProPellets AUSTRIA” (che raggruppa le aziende austriache, certificate “ENplus”, di produzione e distribuzione di pellet, di caldaie e stufe a pellet e di tecnologie per la produzione di pellet, nonché gli istituti di ricerca e i professionisti/consulenti del settore).
I militari hanno ritenuto, pertanto, che la contraffazione/alterazione del marchio non potesse che avere, quale unico fine, quello di indurre il consumatore a pensare che il pellet contenuto nelle confezioni che lo riportano fosse proveniente e/o certificato da tale ente.
Hanno poi appurato che la produzione e l’etichettatura della merce era curata dall’amministratore della stessa azienda, l’intera quantità di pellet individuato e le etichette rinvenute sono state sottoposte a sequestro probatorio d’urgenza al fine di evitarne l’alterazione, la dispersione e la commercializzazione.
La titolare e rappresentante legale della società, P. F., è stata segnalata all’Autorità Giudiziaria di Vicenza la sig.ra Fongaro Paola per contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali e per e per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. La società è stata segnalata in parola per l’applicazione delle sanzioni pecuniarie e interdittive previste dall’art. 25-bis, comma 1 e 2, del D.lgs. 231/2001.