VACCINI – OK a protocollo farmacia, nel Vicentino 120 sono già pronte
Il presidente di Federfarma Vicenza Giovanni Battista Scaroni: «Siamo pronti a fare la nostra parte»
Sono circa 120 le farmacie vicentine che hanno già manifestato la volontà di aderire all’accordo regionale per la somministrazione delle vaccinazioni anti-Covid: «Mentre nelle ultime settimane si definivano i dettagli dell’intesa, come Federfarma ci siamo già mossi per raccogliere le disponibilità di massima delle farmacie – sottolinea il presidente provinciale Giovanni Battista Scaroni -, sempre con l’obiettivo di guadagnare tempo e farci trovare pronti. Ora mancano solo alcuni dettagli operativi, ma ritengo che potremo iniziare con la somministrazione del vaccino nelle farmacie vicentine già entro i primi giorni di maggio. L’unico punto interrogativo riguarda la disponibilità delle dosi: sarebbe un peccato avere lavorato tanto, essere arrivati ad un accordo così importante per poi non poterlo sviluppare in tutto il suo potenziale per carenza della “materia prima”».
Come noto, l’intesa sottoscritta con la Regione Veneto prevede che possano essere vaccinati dai farmacisti tutti i cittadini che non presentano particolari fatto di rischio (per i quali dunque risulteranno negative tutte le risposte ai quesiti definiti nel “modulo standard di triage prevaccinale”): diversamente il cittadino dovrà essere dirottato presso i CVP (Centri Vaccinali per la Popolazione) o il proprio MMG.
Le farmacie, inoltre, saranno collegate all’anagrafe vaccinale regionale grazie ad una app appositamente sviluppata: saranno quindi perfettamente integrate, anche sul piano informatico, nella rete dei soggetti attivamente coinvolti nella campagna di vaccinazione, insieme alle Aziende socio-sanitarie e ai Medici di Medicina Generale.
Alle farmacie aderenti le ULSS garantiranno i rifornimenti settimanali di Johnson & Johnson e di AstraZeneca, in quanto come noto più facili da conservare.
L’accordo prevede inoltre una formazione “sul campo”, presso i punti i Centri Vaccinali di Popolazione, con il supporto degli operatori delle aziende socio-sanitarie, fermo restando la partecipazione ad uno specifico corso di formazione, già completato da centinaia di farmacisti di tutto in Veneto.
DALLA REGIONE – IL PROTOCOLLO
La Giunta regionale del Veneto, con una delibera proposta dall’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha recepito l’Accordo Quadro tra Governo, Regioni e Propvince Autonome, Federfarma e Assofarm per la somministrazione di vaccini anti Covid presso le farmacie pubbliche e private convenzionate. Con lo stesso atto è stato approvato lo Schema del relativo Protocollo d’Intesa Integrativo regionale, che definiscono le precisazioni e le prime procedure operative correlate alle specificità della campagna vaccinale della Regione Veneto e viene modificato il Protocollo per l’effettuazione in farmacia dei test antigenici, rideterminando il costo per il cittadino in 22 euro anziché in 26.
Le risorse nazionali dedicate ammontano a 25 milioni 300 mila euro, per i quali si è in attesa del riparto tra le Regioni.
“Dopo l’impegno dei medici di medicina generale, l’ingresso di altri professionisti all’interno dei centri vaccinali, e l’attivazione delle vaccinazioni in azienda – dice la Lanzarin – siamo di fronte a una nuova occasione per velocizzare ulteriormente le operazioni di vaccinazione. Per questo ringrazio le Associazioni di Categoria, con le quali abbiamo lavorato nel comune interesse di dare un ulteriore servizio ai cittadini”.
Le attività di somministrazione, ai sensi dell’Accordo nazionale, andranno eseguite secondo programmi di individuazione della popolazione target come definita dalle Autorità sanitarie competenti e criteri di priorità, con esclusione dei soggetti estremamente vulnerabili o con anamnesi positiva per pregressa reazione allergica grave/anafilattica. Per individuare procedure operative inerenti la vaccinazione presso le farmacie correlate alle specificità dell’organizzazione della campagna vaccinale della Regione del Veneto, sono state sentite in più incontri le Associazioni di categoria rappresentative delle farmacie pubbliche e private convenzionate (Assofarm, Federfarma Veneto, Farmacieunite) che hanno manifestato la loro disponibilità ad aderire al programma di vaccinazione con una prima partecipazione di circa il 60%.
Per quanto riguarda la remunerazione delle farmacie, l’Accordo Quadro nazionale, stabilisce una remunerazione di 6 euro per l’atto professionale del farmacista riferito al singolo inoculo e demanda alle Regioni e Province Autonome il riconoscimento a favore delle farmacie di eventuali ulteriori oneri relativi a funzioni organizzative, materiale di consumo, dispositivi di protezione etc. Con riferimento agli ulteriori oneri, in considerazione delle operazioni in carico al personale della farmacia oltre che delle misure di sicurezza da rispettare per l’esecuzione delle sedute vaccinali nonché per l’allestimento della logistica, è stata condivisa la corresponsione, di un importo aggiuntivo di 4,50 euro per singolo inoculo e di un compenso forfettario di 200 euro da erogare alla farmacia a seguito dell’effettuazione di almeno 200 vaccinazioni. Allo stato attuale, alla luce delle risorse statali che saranno ripartite per la Regione Veneto, con un importo stimabile intorno ai 4 milioni di euro, e in considerazione dei corrispettivi da riconoscere alle farmacie aderenti alla campagna vaccinale, la Regione prevede di poter dare copertura alle spese corrispondenti all’incirca a 381.000 inoculi di vaccino.