ITALIA – Da lunedì vaccinazioni aperte anche ai 50-59 anni
La campagna di vaccinazione si velocizza e, in anticipo sui tempi, partirà anche la vaccinazione degli over 50, che finora hanno dovuto attendere il completamento delle classi 60-69. A questo punto le regioni dovranno seguire le indicazioni e a livello territoriale arriveranno indicazioni in merito. Molto probabile che per il Veneto l’annuncio venga fatto domani dal governatore Zaia, mentre in Lombardia è già stato annunciato.
Lo ha disposto la struttura del Commissario per l’Emergenza Francesco Paolo Figliulo sottolineando che si tratterà di un’apertura “graduale” resa possibile “dal buon andamento delle somministrazioni su scala nazionale delle categorie prioritarie, over 80 e fragili, riportate nell’ordinanza n. 6 del 9 aprile 2021”. Le prenotazioni per gli over 50, spiega la struttura del commissario, dovranno avvenire tramite i portali delle singole regioni e verranno recepite “ferma restando la priorità per le persone affette da patologie o situazioni di compromissione immunologica che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe” di Covid “seppur senza quella connotazione di gravità riportata per le persone fragili”.
Intanto il Garante della Privacy, Pasquale Stanzione, in audizione nelle Commissioni riunite Affari costituzionali, Giustizia e Affari sociali, in merito al green pass: dopo il provvedimento di avvertimento del 23 aprile scorso “sono seguite interlocuzioni con il Governo, tuttora in corso in questi giorni, volte ad adeguare, verosimilmente con gli emendamenti che saranno presentati, il testo del decreto-legge ai rilievi del Garante“. Resta “un margine di indeterminatezza nella previsione normativa, suscettibile di estendere in misura non irrilevante il perimetro del trattamento” dei dati.
“E’ dunque opportuno – ha proseguito – introdurre una precisazione che escluda l’utilizzo dei pass per finalità diverse da quelle espressamente previste dal decreto-legge, auspicabilmente circoscrivendo maggiormente ex-ante l’ambito rimesso alle determinazioni delle linee-guida”. Con i necessari perfezionamenti – ha proseguito Stanzione -, “la disciplina delle certificazioni verdi nazionali può realizzare un congruo bilanciamento tra privacy, esigenze sanitarie, libertà di circolazione e di iniziativa economica. Si può, in tal senso, delineare un valido strumento (ancorché in via transitoria rispetto alla disciplina europea), al fine di consentire delle riaperture in sicurezza e, con esse, un’almeno parziale ripresa economica”. “Tuttavia, ai fini della migliore efficacia – oltre che della piena legittimità – di tale strumento – ha aggiunto – è indispensabile che esso contempli le garanzie essenziali ad assicurare, anche in questo caso, quella sinergia tra diritti individuali ed istanze collettive sulla quale si è fondata sinora l’azione di contrasto della pandemia. Essa ha, infatti, saputo rifuggire la logica dell’eccezione (secondo cui necessitas non habet legem), riaffermando il valore della mediazione democratica per la ricerca dell’equilibrio più alto tra individuale e collettivo, persona e Stato, libertà e potere”.