GIUSTIZIA – Zaia: “Vicenza fanalino di coda del Paese”
Il giudizio sferzante è del governatore del Veneto Luca Zaia, che dopo il parziale ampliamento concesso da Roma al Tribunale di Vicenza, rilancia l’allarme sullo stato della giustizia vicentina.
“Lo Stato -ha dichiarato- sta cercando di tamponare quella falla che lui stesso ha creato, ma i tentativi di porre rimedio all’enorme danno creato con la soppressione del tribunale di Bassano sono evidentemente insufficienti e i palliativi rendono ancor più bruciante e dolorosa la ferita che è stata ingiustamente inferta al tessuto sociale ed economico vicentino”.
“L’arrivo di qualche nuovo magistrato al tribunale di Vicenza – prosegue Zaia – certamente non dispiace, ma nemmeno può far gioire, perché tali rinforzi rispetto alle carenze organizzative e di organico che si sono create a seguito delle scellerate scelte del Governo, sono ben poca cosa. Non si può pensare di colmare la voragine assurdamente creata dalla nefasta riforma della geografia giudiziaria italiana con la nomina o il trasferimento di qualche giudice o pubblico ministero: se si vuole tornare a quel livello di funzionalità che aveva caratterizzato la gestione della giustizia nel vicentino, è necessario ripristinare il tribunale di Bassano”.
Profetiche, infatti, si sono rivelate in questi mesi le parole che Zaia scrisse in una lettera che lo scorso luglio inviò al presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi e al ministro della Giustizia, Andrea Orlando: “Al fine di evitare che l’organizzazione della geografia giudiziaria veneta tra Bassano e Vicenza passi attraverso un funambolico pendolarismo di fascicoli, magistrati, personale di cancelleria, consulenti e avvocati, vi invito a valutare l’opportunità di ricostituire al più presto, anche ricorrendo ai Decreti Correttivi, un ottavo Tribunale nel Veneto, con ciò consentendo un più corretto equilibrio del carico di giustizia tra i vari uffici giudiziari esistenti e assicurando a cittadini e imprese la più rapida ed efficiente risposta di giustizia”.
“Purtroppo quella previsione era esatta – conclude Zaia – e adesso stiamo pagando le gravi conseguenze della decisione del Governo di aver voluto privare un’area di eccellenza sul piano economico – produttivo di un presidio e di un servizio di estrema importanza e utilità: un modello di efficienza come la giustizia bassanese, che era un fiore all’occhiello del Veneto, è diventato il fanalino di coda a livello nazionale. Inaccettabile”