Uilca Veneto: meno pressioni commerciali nelle banche per evitare altri crack e affaire diamanti
Pressioni commerciali nel credito, la Uilca Veneto denuncia una situazione aberrante
“Non è bastata la pandemia ad indurre i banchieri ad un cambio di marcia, ad un allentamento della pratica della pressioni commerciali! E nel Veneto riceviamo svariate segnalazioni di forzature a vendere che purtroppo già in passato hanno segnato in modo negativo i lavoratori del comparto del Credito, vedi crack ex Venete e l’affare diamanti” si legge in una nota della Uilca Veneto.
“Ne parliamo da anni, e nonostante l’Accordo nazionale sulle politiche commerciali e l’organizzazione del lavoro, firmato l’8 febbraio 2017 fra Abi ed Associazioni Sindacali, spesso nelle filiali è rimasto lettera morta.
E quindi si continua con l’ossessiva ripetizione, giorno dopo giorno, del messaggio “vendere, vendere, vendere, qualsiasi cosa, ad ogni costo”.
Persiste la pratica di incalzare i colleghi con budget assegnati anche a livello individuale, accompagnandoli spesso con classifiche, previsioni di vendita e richieste di dati anche infra giornaliere.
Si continuano a mandare messaggi con richieste di risultati palesemente irraggiungibili, addirittura pretendendo in certi casi che gli appuntamenti con la clientela vengano fissati in video conferenza con altri specialisti o responsabili di Area o Segmento.
Il Sindacato non ha mai smesso di segnalare sia all’Abi che alle singole Banche il persistere di queste pratiche in aperta violazione degli accordi nazionali, ma evidentemente questo non basta a frenare le gesta “eroiche” di capetti troppo zelanti.
Peccato non ci si renda conto che l’aumento della pressione non comporta una maggiore motivazione o coinvolgimento dei colleghi.
Anzi è vero il contrario!
Non è così che si realizza il fondamentale scopo di trasmettere ai lavoratori le motivazioni necessarie ad affrontare una quotidianità che nell’ultimo anno è stata difficile, e non priva di notevoli incertezze per il futuro.
Come Uilca chiediamo pertanto ai colleghi di non accettare le pressioni commerciali come un “qualcosa di inevitabile”, continuando quindi a segnalarci queste pratiche che vanno contro la dignità dei lavoratori bancari”.
“ Da parte nostra, forti delle vostre segnalazioni, continueremo ad incalzare le Banche sulla necessità di avere maggiore attenzione per il prezioso ed insostituibile “capitale umano”- afferma Luca Faietti S.G. Uilca Veneto- con l’obiettivo di far cessare ogni forma, diretta o indiretta, frontale o subdola, di pressione commerciale, ai fini di un ormai necessario rasserenamento del clima negli sportelli”.