1 Luglio 2021 - 10.02

Europei 2020: la caduta degli Dei

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di Umberto Baldo

Dopo l’orgia di partite che ci ha tenuti incollati agli schermi televisivi per i gironi eliminatori e gli ottavi di finale, l’Europeo 2020 (già perchè come le prossime Olimpiadi di Tokio, il riferimento è all’anno scorso, quello della pandemia, quello in cui non si è potuto gareggiare) si avvia verso la fase “cruciale” dei quarti, delle semifinali, e della finale.
Ovviamente non è ancora tempo di bilanci, che in ogni caso non spetterebbero certamente a me, bensì a chi se ne intende veramente di calcio, anche se di “guru” poi clamorosamente smentiti dai risultati sui campi ne ho sentiti parecchi nei giorni scorsi.
Io non posso dire di essere un patito del calcio!
Seguo il campionato nazionale sulla stampa e sui media, non disdegno di dare un’occhiata anche a risultati e classifiche delle premier league inglese, tedesca, olandese, spagnola, ma sono decenni che non entro in uno stadio.
Mi piacciono ovviamente i grandi appuntamenti quali gli europei ed i mondiali, perchè costituiscono l’occasione per vedere quello che dovrebbe essere il top del calcio.
Come è nell’indole di ogni italiano, commento i risultati il lunedì mattina all’edicola del mio amico Lele, o appunto in occasione delle grandi competizioni internazionali.
D’altronde è noto che in ognuno di noi alberga un commissario tecnico della Nazionale!
Tornando agli Europei, ed a quello che abbiamo visto fino ad ora, non ho potuto non fare un’associazione di idee con il noto film di Luchino Visconti “La caduta degli dei”.
Con riferimento alle vittime illustri, agli “squadroni” che loro malgrado sono stati mandati a casa anzitempo.
In fondo è questo il bello dell’Europeo 2020; i pronostici che saltano, l’impensabile che accade.
Ricordate il girone F, quello che alcuni cronisti avevano definito “il girone della morte”?
Quello in cui si scontravano i campioni del mondo in carica della Francia, i portoghesi vincitori dell’ultimo europeo, ed i tedeschi, da sempre presenti nelle fasi finali della competizione? Con l’Ungheria a fare da spettatore.
Ebbene, sono andati tutti a casa!
Il Portogallo forse può recriminare qualcosa più delle altre. In fondo Ronaldo e compagni nell’ottavo di finale avevano imposto il loro gioco al Belgio, ma alla fine tutto è crollato di fronte ad una distrazione di Rui Patricio, che ha favorito il gol decisivo di Hazard.
Sconcertante invece l’uscita della Francia, accusata da molti di aver affrontato la competizione europea con una certa spocchia, quasi da predestinata alla vittoria finale. Francia tradita per di più da uno dei suoi gioielli, Mbappé, che, in quella vera e propria lotteria che sono i calci di rigore, ha fallito il penalty decisivo, e chi l’aveva già incoronato Pallone d’Oro in primavera, ha probabilmente sbagliato le previsioni.
La Germania non è stata sicuramente all’altezza delle aspettative, e della sua tradizione.
Lenti, privi di idee, i tedeschi non sono riusciti a sviluppare un gioco adeguato alla sfida con gli inglesi, che alla fine hanno vinto meritatamente.
Ma dalla competizione sono uscite anche altre squadre blasonate, come l’Olanda, e quella Croazia che è stata mandata a casa dalle ex furie rosse della Spagna, che è sicuramente l’ombra della “Roja” che ha dominato negli anni scorsi, ma che è riuscita ad evitare la mattanza che ha interessato le altre “grandi”, e che ora guarda con rinnovata fiducia al prosieguo del torneo.
E si sa che sul campo tutto può ancora succedere!
Soprattutto in partite ad eliminazione diretta.
Ma se gli dei sono caduti, se le “principesse” hanno mestamente imboccato la strada di casa, a salire agli onori della cronaca sono quelle squadre che ai quarti in teoria non sarebbero proprio dovute arrivare.
Vere e proprie Cenerentole, che nei prossimi giorni daranno vita ad una sorta di “ballo delle matricole”, stravolgendo così tutti i pronostici.
E parlo in primis della Svizzera, la piccola Svizzera che pure era stata ripescata dopo i gironi fra le migliori terze, ma che con una straordinaria prova di orgoglio, ma consentitemi anche di bel calcio, ha dato une lezione indimenticabile ai galletti francesi, dopo una partita tirata e piena di colpi di scena, finita con i francesi attoniti, e gli elvetici al settimo cielo.
E che potrebbe anche riservare ulteriori sorprese, perchè i rossi crociati non hanno nulla da perdere, e si sa che nel calcio senza pressioni si gioca sicuramente meglio.
Ma anche della Repubblica Ceca, che sembrava il classico “vaso di coccio” in mezzo a tanti di ferro, ma che alla fine è riuscita a suonare il “de profundis” ai più blasonati olandesi.
Fra le ripescate di lusso anche l’Ucraina di Shevchenko, che è arrivata ai quarti battendo la Svezia.
Ecco perchè parlo di ballo delle Cenerentole, in quanto, a dispetto dei pronostici, a giocarsi i quarti di finale ci sono, oltre alla Svizzera e all’Ucraina, anche la Danimarca e la Repubblica Ceca, che nel ranking continentale occupano rispettivamente la settima e la ventiduesima posizione.
Avrete certamente notato che fino ad ora non ho citato l’Italia.
Ovviamente l’ho fatto per scaramanzia, perchè non si sa mai, e anche se magari non ci crediamo, speriamo che, non parlandone, la sfiga si dimentichi degli azzurri.
Che dopo un girone eliminatorio vinto alla grande, con l’Austria hanno saputo stringere i denti, e adesso si dovranno misurare con il Belgio di Lukaku.
Sic transit gloria mundi!
Questa la lezione che questo campionato europeo ci ha finora impartito. Che anche i predestinati, anche i Golia, possono trovare sulla loro strada un Davide in grado di riportarli sulla terra.
Date queste premesse, prevedere chi trionferà nella finale dell’11 luglio non è certo facile, anche se i favori stanno concentrandosi sui leoni inglesi.
Infatti, stando alle ultime quote dei bookmakers, come squadra vincente il Belgio viene quotato fra 8 e 8,50, la Spagna fra 4,25 e 4,50, l’Italia fra 4 e 4,25, e l’Inghilterra a 3.
Ne prendiamo atto, e facciamo i debiti scongiuri, con la segreta speranza che gli allibratori stavolta si sbaglino.

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