La visita a Cima Grappa del generale Figliuolo
Si è parlato di responsabilità alla cerimonia di Cima Grappa, ieri al Sacrario, tra nuvole minacciose e qualche goccia di pioggia.Tra gli stendardi delle associazioni d’arma di tutte le province che condividono il territorio del Massiccio del Grappa e le fasce tricolori c’erano vari sindaci, il ministro Erika Stefani, il sottosegretario alla Difesa Stefania Pucciarelli, l’assessore regionale Manuela Lanzarin. Verso le 8.45 è arrivato anche l’ospite più atteso, il generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza sanitaria.
Figliuolo ha assistito alla cerimonia e ha tenuto l’ultimo intervento tra le autorità, prima di scoprire una targa dedicata alla Madonnina del Grappa che, per l’occasione, è stata portata vicino all’altare, circa a metà della scalinata.
Il discorso del generale Figliuolo, dopo i ringraziamenti, ha unito il tema della memoria alla guerra al covid: “L’appuntamento annuale in questo luogo pieno di sacralità che tanto ha sofferto nella tragedia della Grande Guerra – ha detto – ci permette non soltanto di mantenere viva la memoria di un episodio così saliente per l’Italia ma soprattutto di commemorare eroi nazionali che hanno sacrificato la propria vita per la patria“.
“Con riferimento ai fatti di guerra, questi luoghi che hanno visto fronteggiarsi eserciti italiani, austroungarici, slavi, tedeschi, francesi e inglesi, la Quarta Armata comandata dal Generale Giardino riuscì a bloccare il nemico che avanzava benché gli esiti della battaglia sembravano ormai presagire l’inevitabile sconfitta per l’Italia – precisa Figliuolo – Questa ricorrenza ci permette di riflettere sulla vittoria di un popolo che, unito in uno sforzo corale di militari e civili, uomini e donne, settentrionali e meridionali, scrisse un capitolo epico della storia delle Forze Armate e più in generale della nostra nazione“.