Monte Berico: approvato il progetto per il restauro dei portici, chiesto finanziamento al Ministero
Stamattina, la giunta comunale di Vicenza ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la tutela, conservazione, restauro, fruizione, valorizzazione e digitalizzazione dei portici di Monte Berico.
Il Comune parteciperà quindi al bando, in scadenza il 31 agosto, del Ministero della cultura che nel 2020 ha messo a disposizione 30 milioni di euro. L’investimento è di 1.250.000 euro, la richiesta avanzata al MIC è di 1 milione, mentre gli altri 250 mila saranno in cofinanziamento.
“Il progetto per il restauro e la valorizzazione dei portici di Monte Berico – annuncia il sindaco Francesco Rucco – si inserisce nel percorso verso le celebrazioni del sesto centenario della prima apparizione della Vergine Maria avvenuta il 7 marzo del 1426. Fra circa cinque anni la struttura organizzativa che abbiamo creato porterà a termine l’iter già avviato che culminerà non solo con gli eventi religiosi, ma anche con la chiusura di interventi strutturali sui portici, sulle scalette e sul museo annesso alla Basilica. Un percorso che va anche alla ricerca dei finanziamenti necessari su più fronti, compresi i fondi a disposizione dal 2022 per il turismo religioso”.
“Stiamo riservando un’attenzione particolare ai portici di Monte Berico, a cui i vicentini sono molto legati perchè conducono al santuario, luogo di devozione – spiega il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Matteo Celebron -. Il restauro consentirà di sistemare le infiltrazioni e si interverrà anche sugli intonaci e sulla pavimentazione. L’importante somma di 1.250.000 euro consentirà un recupero complessivo dei portici che andrà a migliorare uno dei luoghi più apprezzati dai turisti e pertanto ci auguriamo di ottenere il finanziamento richiesto”.
Il progetto, curato dal servizio LL.PP. e Manutenzioni d’intesa con la Soprintendenza di Verona, è stato redatto dal Laboratorio di archeologia ingegneria restauro e architettura L.A.I.R.A. srl di Padova per una spesa di 10 mila euro circa.
I portici di Monte Berico, progettati da Francesco Muttoni tra il 1717 e il 1741 e realizzati dal 1746 al 1780, hanno uno sviluppo di 700 metri con 150 arcate ripartite a gruppi da 10 che seguono l’andamento del pendio. 15 cappelle sono dedicate ciascuna ad un Mistero delle vita della Vergine Maria e presentano una lunetta decorata.
Il progetto ha l’obiettivo di restaurare il percorso dei portici che ha un’importante valenza architettonica, simbolica e religiosa, intervenendo sulle cause e sugli effetti del degradoche ne pregiudica la consistenza materica, valorizzandone la funzione urbanistica e devozionale e approfondendo, ove possibile, la conoscenza attraverso strumenti digitali che sperimentino la ricostruzione della sua consistenza spaziale e di un apparato decorativo visibile nelle immagini storiche di alcuni tratti di portici.
Opportune indagini stratigrafiche e studi di approfondimento a campione con le ricostruzioni tridimensionali del sistema arcata-cappella forniranno la base non solo di un supporto digitale conoscitivo, ma anche uno schema funzionale per declinare di volta in volta gli interventi di restauro e conservazione. Si interverrà per restaurare la copertura, gli intonaci, gli elementi lapidei e la pavimentazione in trachite.
Per quanto riguarda la copertura si prevede la rimozione del manto, della guaina granigliata, ove esistente, e delle tavelle, con cernita degli elementi riutilizzabili, la revisione dell’orditura lignea principale e dell’estradosso delle volte, la verifica dello stato di conservazione degli elementi strutturali e loro connessioni, per esempio dei tiranti metallici, la posa di una nuova orditura secondaria con la formazione di un’intercapedine ventilata. Verrà posata una nuova guaina di impermeabilizzazione e realizzato un manto di copertura con coppi di recupero e nuovi coppi con intonazioni cromatiche diverse a integrazione di quelli non riutilizzabili in quanto rotti o ammalorati.
Per il restauro degli elementi lapidei e degli intonaci di volte e pareti si prevede unadescialbatura per la verifica dello stato di conservazione del substrato e della presenza di apparati decorativi ulteriori rispetto alle incisioni visibili sulle arcate, un trattamento con biocida per la disinfestazione da agenti biodeteriogeni, la rimozione accurata degli intonaci cementizi e/o di malta senza danneggiare gli strati inferiori e adiacenti, la pulitura delle superfici, il consolidamento dei laterizi e degli elementi lapidei.
Il restauro della pavimentazione in trachite avverrà tramite smontaggio, pulitura erimontaggio degli elementi lapidei monolitici (adeguatamente stoccati e identificati in loco), previa sistemazione del fondo di posa, per porre rimedio alle sconnessioni presenti. In caso di blocchi altamente degradati ne sarà valutata la sostituzione e/o l’integrazione per garantire una fruizione sicura del percorso.
La digitalizzazione sarà utile sia come forma di documentazione ma anche nell’ottica della fruizione condivisa e di una valorizzazione post restauro.Verrà utilizzato il laser scanner 3D che consente di ricavare elaborati bidimensionali e tridimensionali.