7 Settembre 2021 - 11.46

Frode da 4 milioni di euro nel mercato del legno: 9 imprese e 9 persone indagate

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I Finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza stanno dando esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo su richiesta dalla Procura della Repubblica berica di oltre 1,2 milioni di euro nei confronti di nove imprese e di altrettanti imprenditori, titolari di diritto o di fatto.

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Schio nell’ambito dell’operazione “Legno tarlato”, hanno tratto origine, nel 2019, dall’avvio di un controllo fiscale nei confronti di due ditte individuali con sede in città, operanti nel settore del commercio di pallets in legno e riconducibili al medesimo titolare, evasori totali o quasi.

Le ditte hanno emesso, dal 2014 al 2019, 317 fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, per oltre 3,8 milioni di euro nei confronti di sette imprese ubicate in tutto il nord Italia (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte).

Tutte le società clienti sono accomunate dall’attività economica esercitata, il ritiro di pallets usati (a titolo gratuito) e la successiva riparazione, cui segue la vendita dei prodotti lavorati. Trattasi di un’attività commerciale ad alto valore aggiunto, in virtù dell’esiguità dei costi sostenuti nella fase iniziale, per cui le stesse società, al fine di abbattere l’imponibile fatturato ed evadere le imposte dirette, hanno annotato in contabilità elementi negativi fittizi.

Essendo un settore economico ad alto rischio di frode fiscale, le cessioni di “bancali in legno (pallet) recuperati ai cicli di utilizzo successivi al primo” sono assoggettate, sin dal 2015, al meccanismo dell’inversione contabile (reverse charge), per cui l’I.V.A. non viene addebitata in fattura bensì integrata dall’acquirente.

Nel febbraio 2020, erano state eseguite, su delega della Procura della Repubblica di Vicenza, 24 perquisizioni che avevano permesso di appurare le fatture emesse dalle “cartiere” scledensi.

Era stata, inoltre, rinvenuta e sequestrata la documentazione manoscritta, con cui i titolari delle ditte emittenti annotavano, con cura certosina, il profitto a loro spettante per la condotta illecita, pari al 5% dell’importo di ogni singola fattura emessa.

Complessivamente, sono oggi indagate dalla Procura della Repubblica di Vicenza 9 persone fisiche, per i delitti di emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed occultamento o distruzione di scritture contabili.

Contestualmente, le Fiamme Gialle scledensi stanno dando esecuzione, anche con l’ausilio di altri Reparti del Corpo competenti per territorio, a otto decreti di perquisizione locale, nelle province di Vicenza, Verona, Mantova, Reggio Emilia e Sassari.

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