9 Settembre 2021 - 18.21

Gruppo no-vax: ecco chi sono le due donne venete indagate

Sono state definite come “molto determinate e arrabbiate”: una ha 53 anni, vive a Mestrino, madre di un figlio, vicina ai Serenissimi. L’altra è residente a Salzano. Quest’ultima, una donna, era una simpatizzante dell’indipendentismo veneto, a cui nel 2019 era stato ritirato il porto d’armi per uso sportivo per problematiche psichiatriche.
Sono due delle novax venete indagate sugli 8 membri di un sedicente gruppo: si scambiavano messaggi sulla piattaforma social Telegram organizzando manifestazioni di protesta anche con intenti violenti. “Radere al suolo il Parlamento con tutti loro dentro. Basta un piccolo drone pilotato dai tetti di Roma… un 500 grammi di tritolo e lo lasci cadere durante la seduta…non resterà nessuna prova e farà il suo effetto..”. Questo il proposito degli attivisti indagati dalla Procura di Milano per istigazione a delinquere aggravata. Le indagini, coordinate dalla procura di Milano che ha delegato la locale Digos e il Compartimento di Polizia postale, si sono rivolte nei confronti di persone residenti nelle città di Milano, Roma, Bergamo, Reggio Emilia, Venezia e Padova. La frangia No Vax annunciava l’intenzione di costruire rudimentali ordigni “fai da te” e di approvvigionarsi di coltelli.  Le donne si trovavano tra gli elementi di spicco del canale Telegram denominato ‘I guerrieri’,al centro dell’operazione di Polizia Postale e della Digos. Si tratta di una frangia composta da persone con un “profilo basso” senza “esponenti d’area”, ma da gente comune:disoccupati, operai, portinai, camerieri.  Due di loro, tra cui il creatore della chat, sono milanesi, due i romani, uno di Bergamo, uno di Reggio Emilia e poi le due venete, da Padova e Venezia.

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